UN ALBERO PER OGNI BAMBINO NATO

Ma sarà davvero così?

Benvenuti in questa nuova edizione della rubrica "SalviAmo il Pianeta"

 Nell'articolo qui presente si parla di un tema che quasi nessuno ha mai tenuto presente nella propria vita, quale il fatto che a partire dal 1992 ogni nato abbia un proprio albero nel comune di residenza. Ma è veramente così? Andiamo a verificare. Dal 1992 in Italia esiste una legge, conosciuta come "Un albero per ogni nato" (L. n.113/1992), che obbliga i Comuni con più di 15.000 abitanti a porre a dimora un albero per ogni bambina/o nati nel proprio territorio. Anche se nasce da un chiaro intento ecologico, non è difficile rintracciare in questa legge l'impronta culturale di unlegame antico e forteche collega in modo simbolico la nascita e la vita umane con la vitalità e la rigenerazione degli alberi. La scarsa applicazione della legge ha spinto a precisare i provvedimenti attuativi con la nuova legge n.10 del 14 gennaio 2013, entrata in vigore il 16 febbraio 2014. Oltre ad occuparsi degli alberi monumentali e della Giornata Nazionale degli Alberi, la nuova legge introduce queste novità: I Comuni devono provvedere alla messa a dimora dell'albero entro 6 mesi (anziché un anno) dalla data di nascita del bambino (compatibilmente con il periodo adatto alla piantumazione) e comunicare alla persona che ha richiesto l'iscrizione anagrafica informazioni dettagliate sulla tipologia dell'albero e il luogo in cui è stato piantato; la legge si applica anche ai bambini adottati; entro un anno (il 16.02.2015) ogni comune censisce e classifica gli alberi piantati in aree pubbliche; entro due mesi dalla fine del mandato, ogni sindaco è tenuto a fornire il bilancio arboreo del Comune; sarà istituito un Comitato per lo sviluppo del verde pubblico presso il Ministero dell'Ambiente, con il compito di monitorare sulla reale applicazione della legge 113/1992, promuovere l'attività degli enti locali, proporre un piano nazionale con criteri e linee guida per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberati lungo le strade, per consentire un adeguamento dell'edilizia e delle infrastrutture pubbliche e scolastiche che garantisca la riqualificazione degli edifici, la creazione di giardini e orti e il miglioramento degli spazi.

La legge di cui si è parlato fino ad adesso sancisce la piantumazione di alberi per i soli nati, ma a cercare di rendere più forte e incisiva tale legge è stato il disegno di legge n. 549 presentato dalle senatrici Moronese e Nugnes il 2 luglio 2018, che interviene nuovamente sul tema e, tra l'altro, punta a introdurre l'obbligo, per il comune di residenza, di porre a dimora un albero per ogni cittadino residente defuntoprima del compimento del cinquantesimo anno di età. Nella relazione introduttiva si menziona la precedente legge del 2013 che "pur nel tentativo di promuovere una visione prospettica di tutela e di valorizzazione ambientale attraverso lo sviluppo degli spazi verdi urbani" ha disposto misure che appaiono "ancora insufficienti". Il provvedimento prende le mosse anche dai dati "non confortanti" in merito allanatalità e alla mortalitàdel nostro Paese, sostenendo che la piantumazione per la perdita precoce di cittadini con meno di 50 anni potrebbe rappresentare un monito per la cittadinanza, ma soprattutto per i rappresentanti delle istituzioni locali che sono garanti della salute dei propri concittadini.

A CURA DI

"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca "

Giuseppe Bruna

Capo Redattore

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