LICATA SCELTA PER LA RACCOLTA DEI “MARINE LITTER”

Ben ritrovati in "Luce del Sud", la rubrica creata per valorizzare e mettere in luce le cose, le opere e le persone della nostra amata città, Licata. Dunque, partendo da questo presupposto, vi parlo di un evento alquanto importante che coinvolge anche la nostra città, ovvero la scelta di Licata da parte del Ministero dell'Ambiente nell'ambito del progetto nazionale di raccolta dei marine litter (dall'inglese "rifiuti marini"). Vi chiederete: "Perché dobbiamo considerarlo un evento importante?". La risposta è molto semplice: abbiamo la possibilità di avere un mare più pulito, libero dai rifiuti, dando in questo modo pieno contributo allo sviluppo della fauna marina e conseguentemente allo sviluppo di un settore economico molto importante nel nostro territorio, quale la pesca. Vediamo di analizzare nel dettaglio cosa prevede questo progetto: sottoscritto dal Ministero dell'Ambiente nell'estate del 2020 con Corepla (Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica) mette in moto la flotta antinquinamento Castalia del ministero, la cui funzione è generalmente quella di raccogliere idrocarburi sversati in mare dalle piattaforme off-shore per l'estrazione di petrolio, ma con l'accordo appena citato viene riconosciuto alla flotta un ampliamento delle loro funzioni, come il raccogliere i rifiuti in plastica dai mari. I rifiuti raccolti vanno poi conferiti a Corepla, la quale si occupa (secondo quanto previsto dal progetto) della verifica, misurazione e analisi della quantità e qualità dei rifiuti valutandone l'effettiva riciclabilità.

Il servizio antinquinamento è composto in totale da trentadue unità navali altamente specializzate, di cui nove d'altura e ventitre costiere. Nove unità di altura e quattro costiere sono dislocate in diversi porti italiani, da Genova a Civitavecchia a Salerno, in modo da garantire un pronto intervento in caso di inquinamento del mare territoriale. Altre diciannove unità costiere, oltre ad agire in caso di inquinamento, svolgono pattugliamento per il contenimento dei "marine litter", sia nelle acque marine antistanti le foci dei fiumi sia nelle aree marine protette, da Chioggia a Gallipoli, da Augusta a Porto Torres. Inoltre quattro di queste diciannove unità pattugliano anche le aree di mare territoriale dove si trovano le piattaforme offshore per l'estrazione di petrolio, e dunque Licata, Pozzallo, San Benedetto del Tronto e Vasto.

Il progetto è entrato in azione nel territorio nazionale l'1 febbraio 2021, per avviare il quale il ministro dell'Ambiente Sergio Costa (operante nei governi Conte) ha dimostrato nello stesso giorno a Fiumicino, alla foce del fiume Tevere, il battello attrezzato per il marine litter della flotta antinquinamento. Grande la soddisfazione del ministro a tale evento: "Vedere qui in azione la flotta antinquinamento del Ministero dell'Ambiente nella raccolta dei rifiuti marini è un segno tangibile di quanto sarà fatto nel resto d'Italia dalle unità costiere per il contenimento del marine litter, sia nelle acque marine antistanti le foci dei fiumi sia nelle aree marine protette.[...] Il mare italiano è il doppio della superficie terrestre italiano: era necessario dare una sterzata, insieme gli armatori, alla società civile, alle autorità portuali, ai pescatori, ai consorzi di recupero dei rifiuti. Affinché i rifiuti in mare diventino un ricordo e la blue economy sia qualcosa di concreto." Si auspica dunque che il progetto vada a buon fine e possa portare a casa dei risultati soddisfacenti in materia di pulizia dei mari dai rifiuti di plastica, ma soprattutto faccia capire alla collettività tutta quanto sia importante salvaguardare l'ambiente, in vista della propria salute e della sopravvivenza della fauna selvatica: spero con questo articolo di aver aperto in voi la speranza che la nostra comunità, anche se con piccolo gesti, può cambiare in grande la situazione corrente. Alla prossima!

A CURA DI

"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca "

Giuseppe Bruna

Capo Redattore

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