SCUOLA DI PREGHIERA

prima parte

Cos'è la preghiera: 

L'elevazione della mente a Dio per lodarlo e per chiedergli cose in funzione della salvezza eterna.

 Il primo atto della preghiera è il più nobile in assoluto è certamente la lode. Solo dopo la lode e ammissibile la preghiera di domanda: "... per chiedergli".

Tuttavia, i contenuti della richiesta non devono in primo luogo essere riferiti a questioni di ordine quotidiano o materiale, ma devono riguardare primariamente la salvezza eterna; anche la preghiera di domanda presuppone il rispetto di alcune priorità, per cui domandare a di un beneficio materiale senza chiederti prima la guarigione del nostro spirito e la liberazione dall'opera del maligno, sarebbe un modo squilibrato di pregare. La richiesta di benefici temporale e sempre lecita, ma va posta in una posizione subordinata.

Qual è il potere della preghiera?

Certezza assoluta della salvezza eterna "Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato" 

(GI 3,5). 

Per scampare alla perdizione, basta una semplice invocazione del nome del Signore.

L'episodio evangelico di Pietro che sprofonda nel lago in tempesta contiene questo profondo significato: "per la violenza del vento si impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: signore, salvami! E subito Gesù stese la mano e lo afferrò" (Mt 14,30-31).

Forza di combattere e di vincere gli assalti di Satana e di tutte le sue legioni di demoni minori: "I discepoli gli chiesero in privato: perché noi non abbiamo potuto scacciarlo? Ed egli disse loro: questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo se non con la preghiera" (Mc 9,28-29).

Nella notte della Passione, Gesù avverte i discepoli circa la gravità di quell'ora e soprattutto fa intendere loro che non potranno resistere alla bufera satanica, senza la forza che viene dalla preghiera: "Vegliate e pregate per non entrare in tentazione" (Mc 14,38).

In sostanza, è la preghiera che tiene lontano il diavolo dalla nostra vita e dalle nostre famiglie.

La preghiera infonde nella nostra mente e la luce della sapienza e del discernimento.

Nella lettera di Giacomo si legge "se a qualcuno di voi manca la sapienza, la Chiesa Dio, che dona a tutti generosamente" (Gc 1,5).

Nel libro di Daniele, la conoscenza derivante dalla preghiera e dalla penitenza è considerata molto superiore alle conoscenze occulte che si possono acquisire mediante la magia.

Alla corte del re Nabuccodonosor, Daniele è capace di svelare al re degli enigmi estremamente difficili, che i maghi del regno non erano stati capaci di risolvere. Al re che gli chiede se lui sia capace di svelare i misteri sconosciuti ai maghi, Daniele risponde: "Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi, né da magli, né astrologi, né da indovini; ma c'è un Dio nel cielo che svela i misteri" (Dan 2,27-28).

La preghiera può cambiare gli eventi?

Gesù ha detto molte cose sull'efficacia della preghiera fatta con fede. Durante l'ultimo viaggio di Gesù a Gerusalemme, egli disse ai suoi discepoli, commentando l'episodio del fico seccato: 

"In verità vi dico, chi dicesse a questo monte: levati e gettati nel mare, senza dubitare in cuore suo tre... ciò gli sarà accordato. Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato" (Mc 11,23-24).

Nella nostra esperienza cristiana, tuttavia, le cose non sembrano andare così lisce. 

A volte si prega e si ha l'impressione di non essere ascoltati, si attende allungo e non si ottiene ciò che si chiede.

Perché?

Consideriamola una per una:

  • Il dubbio e la mancanza di fiducia in Dio: Mc 11,23-24; Mt 14,31
  • Un cuore non riconciliato, ferito e malato di risentimenti: Mc 11,25, e in positivo Mt 18,19-20
  • Una vita non unita profondamente a Cristo: Gv 15,5
  • Una preghiera che non dà il primato ai valori del regno: Gc 4,3-4
  • Una preghiera che non è accompagnata dalla conversione: Mc 1,15; At 2,37-38
  • Una preghiera parolaia: Mt 6,7-otto
  • Una preghiera che è solo un parlare con se stessi: Lc 18,11
  • Il mistero della volontà di Dio: Is 55,8-9.

Dio si riserva infatti di guidare ciascuno in modo diverso e non sempre comprensibile alla nostra mente.

L'orazione

Come ogni altra relazione personale, anche il rapporto di amicizia col Signore ha bisogno di crescere e di approfondirsi nel tempo.

Il battezzato passa perciò attraverso diverse forme di preghiera, in proporzione alla sua maturità spirituale:

Il primo gradino è rappresentato dalla preghiera vocale: la Chiesa, ha preparato delle preghiere standard (l'Ave Maria, l'atto di fede, l'atto di speranza, le preghiere del mattino e della sera...) in alcuni il battezzato può trovare ciò che va detto a Dio.

L'orazione mentale o meditazione. Il secondo gradino è la preghiera "mentale".

Questo tipo di preghiera e priva di formule. La meditazione è una forma di preghiera elevata a cui non si arriva facilmente. Essa può essere definita pure "preghiera di ascolto", perché si fonda su un rapporto profondo con la Parola di Dio.

Questa forma di preghiera non consiste nel "dire" qualcosa a dio, ma nella capacità di "ascoltare e capire "ciò che Egli sta dicendo proprio attraverso I testi biblici della Messa, e attraverso la lettura quotidiana della Bibbia, capacità di sentire quella parola utile e illuminante per le situazioni che io sto vivendo proprio adesso.

La preghiera del cuore, terzo gradino: la preghiera del cuore consiste nel "dire" qualcosa addio. Essa rappresenta un livello ancora più alto di quello della meditazione. Quando la persona giunge a sentire il bisogno di "parlare" a Dio, di aprirgli il cuore con fiducia, di esprimergli l'affetto filiale e la lode senza formule prestabilite, ma con parole che vengono dall'intimo, come quelle che siamo soliti dire alle persone che più amiamo, allora significa che si è giunti alla preghiera del cuore e che si è ben in avanti nello sviluppo della carità teologale.

Questo tipo di preghiera si manifesta sia in momenti celebrativi comunitari, sia nella preghiera intima e individuale, e assume quindi sia il carattere vocale che mentale.

Negli incontri di preghiera, quando la comunità si raduna per l'ascolto della Parola o per l'Adorazione, allora la preghiera del cuore si presenta come la preghiera spontanea, perlopiù sotto la forma della lode.

La contemplazione: è la forma più elevata di preghiera.

La sua caratteristica peculiare è quella di essere "e quasi senza parole".

In termini pratici, questa forma di preghiera si attua quando la persona si concentra sul mistero della fede, preferibilmente con l'aiuto di una icona o di un crocifisso su cui fissare lo sguardo, perché le distrazioni non producano eccessivo disturbo.

Per questa preghiera conviene assumere una posizione comoda, in modo che ci si possa rilassare; poi, fissando lo sguardo sul crocifisso, o su un'icona, o sull'Eucaristia solennemente esposta, ridurre i pensieri al silenzio e lasciare che il siero di Dio occupi tutto lo spazio della nostra interiorità.

L'obiettivo è quello di cogliere le meraviglie di Dio, intuire la sua bellezza, e guardarlo come si guardano gli innamorati, ossia con un senso di beatitudine e di stupore. Mentre l'attenzione concentrata sul mistero di Dio, il pensiero non deve seguire alcune ragionamento.

Al massimo, conviene far risuonare dentro di sé, di tanto in tanto, e secondo il proprio stato interiore, qualche breve frase evangelica o liturgica come ad esempio: "Se vuoi puoi guarirmi", "Figlio di Davide, abbi pietà di me", "Tu sei il Cristo", "Vieni, Spirito Santo", "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito", oppure semplicemente "Padre". 

Ma tutto ciò senza che la mente sia afferrata dal ragionamento.

A CURA DI

All'interno della rubrica "Formazione" trovate la seconda parte

Don Carmelo Rizzo

Direttore spirituale

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