SEGNI DEI NOSTRI TEMPI

Proprio in questo tempo di prova, di pestilenza, paura e crisi mondiale vorrei proporre alla vostra attenzione una bellissima catechesi sui segni dei tempi pronunciata alla radio il 26 gennaio del 1947 da Fulton Sheen arcivescovo di Newport, sperando di fare cosa gradita per un confronto fecondo anche sulla situazione che il mondo oggi sta vivendo; ho elaborato una sintesi per facilitarne la lettura. Perché così poche persone si accorgono della gravità della nostra crisi presente? In parte è perché gli uomini non vogliono credere che i loro tempi siano malvagi, in parte perché questo significa accusare se stessi e soprattutto perché per misurare i loro tempi essi non hanno altri criteri all'infuori di sé.

Solo quanti vivono secondo la fede sanno davvero che cosa sta accadendo nel mondo. Il Nostro Salvatore potrebbe ben dire quel che disse ai sadducei e ai farisei del Suo tempo: «Quando si fa sera, voi dite: "Bel tempo, perché il cielo rosseggia"; e al mattino: "Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo". Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi» (Mt 16,2-3) Noi conosciamo i segni dei nostri tempi? I tre dogmi fondamentali del mondo moderno si stanno dissolvendo davanti ai nostri occhi.

Primo, stiamo assistendo all'assunto per cui l'uomo, in quanto animale altamente evoluto, non ha altre funzioni nella vita se non produrre e acquisire ricchezza, e poi come le bestie da pascolo invecchiare e morire. Secondo, stiamo assistendo alla liquidazione dell'idea che non ha bisogno di alcun Dio che gli dia dei diritti, o di un Redentore che lo salvi dalla colpa, perché il progresso è diventato automatico grazie alle scienze, all'educazione e all'evoluzione, che un giorno renderà l'uomo una specie di dio. Terzo è che i segni dei tempi fanno presagire che siamo decisamente alla fine di un'era non-religiosa della civiltà. Da oggi in poi lo scontro non sarà per le colonie e i diritti delle nazioni, ma per le anime degli uomini, il conflitto del futuro è tra un assoluto che è il Dio-Uomo e un assoluto che è l'uomo-dio; tra il Dio che si è fatto uomo e l'uomo che si fa dio; tra i fratelli in Cristo e i compagni nell'Anticristo. 

L'Anticristo, però, non sarà chiamato così, altrimenti non avrebbe seguaci, è descritto invece come un angelo caduto, come "il Principe di questo mondo" il cui mestiere è di dirci che non esiste nessun altro mondo. La sua logica è semplice: se non c'è un paradiso, non c'è alcun inferno; se non c'è un inferno, non c'è alcun peccato; se non c'è il peccato, non c'è alcun giudizio, e se non c'è un giudizio allora il male è bene e il bene è male. Ma al di là di queste descrizioni, Nostro Signore ci dice che egli sarà molto simile a Lui, che ingannerà perfino gli eletti.

In che modo egli verrà in questa nuova era per convincerci a seguire il suo culto? Verrà travestito da Grande Umanitario; parlerà di pace, prosperità e abbondanza non come mezzi per condurci a Dio, ma come fini in sé. Scriverà libri su una nuova idea di Dio adatta ai modi di vivere della gente; diffonderà la fede nell'astrologia in modo da incolpare per i nostri peccati non la nostra volontà, ma le stelle; spiegherà psicologicamente la colpa in termini di sesso represso, farà sprofondare gli uomini nella vergogna se gli altri uomini diranno che non sono di mente aperta e liberali; identificherà la tolleranza con l'indifferenza verso quel che è giusto e quel che è sbagliato; incoraggerà i divorzi con l'inganno secondo cui una nuova unione è "vitale"; accrescerà l'amore per l'amore e diminuirà l'amore per la persona; invocherà la religione per distruggere la religione; parlerà perfino di Cristo e dirà che è stato il più grande uomo che sia mai vissuto; dirà che la sua missione è liberare gli uomini dalla schiavitù e della superstizione. Ma in mezzo a tutto il suo apparente amore per l'umanità e alle sue chiacchiere su libertà e uguaglianza, avrà un grande segreto che non rivelerà a nessuno: non crederà in Dio. Poiché la sua religione sarà la fratellanza senza la paternità di Dio, ingannerà perfino gli eletti. Istituirà una controchiesa che sarà una scimmiottatura della Chiesa di Dio. In un disperato bisogno di Dio, indurrà l'uomo moderno nella sua solitudine e frustrazione a morire dalla voglia di entrare a far parte della sua comunità, la quale darà all'uomo uno scopo più grande senza bisogno di correzione personale né di ammettere la propria colpa.

Questi sono giorni in cui al diavolo è stata concessa una corda particolarmente lunga "È giunta la tua ora" l'ora in cui il pastore dev'essere percosso e le pecore disperse. La Chiesa si è forse preparata a una simile notte buia? Dal momento che i segni dei nostri tempi indicano una battaglia tra assoluti possiamo aspettarci che il futuro sarà un tempo di prova, per due ragioni.

Innanzitutto, perché si fermi la disgregazione. Se non ci fossero catastrofi, l'empietà prenderebbe sempre più terreno. Quel che è la morte per il singolo uomo, la catastrofe lo è per una civiltà malvagia, Dio permette che accadano rivolte, disgregazione e caos per ricordarci che i nostri pensieri sono stati sbagliati e i nostri desideri sono stati empi.

La seconda ragione per cui dovrà arrivare una crisi è per prevenire una identificazione sbagliata tra la Chiesa e il mondo. Nostro Signore ha inteso che coloro che sono i Suoi seguaci fossero diversi nello spirito da coloro che non lo sono. Ma questa linea di demarcazione è stata offuscata. Invece del nero e del bianco c'è soltanto una sfumatura. La mediocrità e il compromesso caratterizzano le vite di tanti cristiani. Leggono gli stessi romanzi dei moderni pagani, educano i figli nella stessa maniera atea; consentono che s'insinuino nelle loro famiglie usi pagani come il divorzio e le seconde nozze; non ci sono più il conflitto e l'opposizione che devono caratterizzarci. Stiamo influenzando il mondo meno di quanto il mondo influenzi noi. Non c'è più diversità.

Noi che siamo stati inviati per fondare un ospedale siamo stati infettati dalla malattia, e dunque abbiamo perduto il potere di guarire. E poiché l'oro è mescolato a una lega, tutto dev'essere gettato nella fornace affinché lo scarto sia bruciato. Il valore della prova sarà di distinguerci. Una catastrofe deve giungere per rifiutarci, disprezzarci, odiarci, perseguitarci, e allora, potremo marcare la nostra lealtà, affermare la nostra fedeltà e dichiarare dalla parte di chi stiamo. Diminuiremo in numero, ma aumenteremo in qualità. Non è per la Chiesa che temiamo, ma per il mondo. Tremiamo non perché Dio potrebbe essere scalzato dal trono, ma perché potrebbe regnare la barbarie. Infine tre consigli pratici per questi tempi, perché i cristiani prendano coscienza che un momento di crisi non è un tempo di disperazione, ma di opportunità. Siamo nati nella crisi, nella sconfitta: la Crocefissione In secondo luogo i cattolici devono accrescere la loro fede, appendere un crocifisso nelle loro case, ricordarsi che hanno una croce da portare; riunire le vostre famiglie ogni sera per recitare il rosario; andare alla Messa quotidiana; fare ogni giorno l'Ora Santa nella Presenza del nostro Signore dell'Eucaristia, soprattutto nelle parrocchie dove i pastori sono consci del bisogno del mondo e quindi celebrano servizi di riparazione.

Infine, ebrei, protestanti, cattolici, americani, tutti noi dobbiamo prendere coscienza che il mondo ci chiama a sforzi eroici per la spiritualizzazione. Non invochiamo l'unità religiosa, ma chiediamo un'unità delle persone religiose, nella quale ognuno marci separato secondo la luce della sua coscienza, ma tutti colpiscano insieme per il progresso morale del mondo. Le forze del male sono unite; le forze del bene sono divise. È possibile che non riusciremo mai ai ritrovarci nel medesimo banco - voglia Dio che accada - ma possiamo incontrarci sulle nostre ginocchia. Coloro che hanno fede faranno meglio a rimanere in stato di grazia e coloro che non l'hanno faranno meglio a capire le proprie intenzioni, poiché nell'era che viene ci sarà un solo modo per fermare le vostre ginocchia tremanti, e sarà piegarle e mettersi a pregare. Pregate Michele, Michele il Principe del mattino, che sconfisse Lucifero che voleva farsi dio e pregate anche Nostra Signora. Ditele: "È a te che è stato dato il potere di schiacciare la testa del serpente che mentendo disse agli uomini che sarebbero diventati dèi."

Dio vi benedica.

A CURA DI

"Fai quello che puoi e chiedi quello che non puoi. Ed Egli farà in modo che tu possa"  

Don Carmelo Rizzo

Direttore Spirituale

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