SAN GUGLIELMO DA VERCELLI

Guglielmo da Vercelli, o di Montevergine, fu monaco ed abate e fondatore di monasteri, tra cui quello di Montevergine. Secondo la tradizione cattolica, ha compiuto una serie di miracoli, dei quali il più noto è stato in passato (1591) ed è tuttora il "Miracolo del Lupo". Ragion per cui il santo viene spesso rappresentato in compagnia di un lupo "addomesticato", persino nel suo monastero.


Un giorno un lupo avrebbe sbranato l'asinello del quale il santo si serviva per il traino e altre mansioni. Il santo si sarebbe allora rivolto al lupo e gli avrebbe intimato di prestarsi a tutte le mansioni alle quali l'asino si prestava. La feroce bestia sarebbe da allora divenuta mansueta e le genti che il santo incontrava sarebbero rimaste colpite dall'inusuale docilità dell'animale.

Vi è testimonianza della presenza di Guglielmo da Vercelli nella città di Altamura. Secondo quanto riportato dall'altamurano Domenico Santoro, il Santo avrebbe vissuto da eremita in una caverna di una collina nei pressi della città di Altamura, il cosiddetto Pulo. Lo stesso Santoro riporta che:

"Si vede nel lato settentrionale una chiesa piccola concava nel sasso, dedicata a SS.MA Assunzione di Maria con due stanzatte e una grotta. Nel fondo si vede l'orticello, forse quello che fu danneggiato dagli animali con due concavi sassi, forse per premere uva o rigettare piogge".

La chiesa di cui parla Domenico Santoro non esiste più. Secondo quanto riportato da Tommaso Costo, un giorno Guglielmo da Vercelli si sarebbe recato dal Governatore di Altamura per lamentarsi di un danno subito al suo seminato.

Il Governatore gli rispose che avrebbe punito i malfattori se li avesse portati al suo cospetto, così il santo intimò a delle bestie feroci colpevoli del misfatto di seguirlo per portarle dal Governato. Le bestie divennero di un'inusuale mansuetudine, tanto da seguirlo fino dal governatore.

Quest'ultimo, stupito dalla docilità di quelle bestie e interpretando ciò come opera del Signore, fece donazione di un lembo di terra sul quale poi sarebbero sorti una chiesa e un monastero denominati Santa Maria Della Mena. Questo evento è riportato dagli agiografi come un miracolo, sotto il nome di miracolo degli animali che guastarono i seminati di S. Guglielmo.

A CURA DI

"Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo"

Chiara Malfitano

Redattrice

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