COME NASCE L'ECO DI MARIA

A 30 anni ho avuto un brutto disturbo spirituale che mi ha sconvolto l'esistenza.

Da lì ho iniziato a frequentare la chiesa ed è stato in quei momenti difficili che ho incontrato il mio Signore;

Il suo amore era così grande, diverso da quello che avevo sperimentato nella mia vita.

Ho cominciato così a sentire il forte desiderio di servirlo e di fare il possibile per Lui, trasmettendo a chiunque mi stesse vicino la luce della Sua gioia.

Il sacerdote mi affidò l'incarico di tenere degli incontri con degli adolescenti: è così che è iniziata la mia vita Missionaria, che inizia da me stessa.

Da lì ho capito che per essere strumenti di Dio oltre alla preghiera costante è necessaria l'esperienza e una buona formazione, in modo da acquisire le competenze per gestire gli strumenti necessari per avvicinare anche gli altri al Signore, che ci ama di amore infinito e cerca tutti quanti, in particolare i giovani troppo esposti alle numerose insidie della società moderna.

Il mondo dei giovani è gioioso e molto vivo, ma catturare il loro interesse e coinvolgerli non sempre è facile. Sono ragazzi che crescendo spesso vanno via di casa per il lavoro e lo studio, ed è per questo che per me è iniziata una sorta di corsa contro il tempo, per seminare il più possibile.

Anche mia sorella, ad esempio, dopo essersi inserito nel gruppo giovani ha deciso di proseguire gli studi fuori città.

Mi sono chiesta chi le avrebbe parlato del Signore, essendo lontana dalla famiglia e dalla comunità. Inoltre, mi sono ritrovata a seguire parecchi ragazzi, ed essendo una donna non sapevo cosa proporre per catturare il loro interesse.

Mi sono quindi affidata alla Madonna, chiedendole di darmi gli strumenti per superare queste difficoltà. Da questa mia preghiera è passato qualche giorno, fin quando è arrivato il momento in cui un mio amico, vedendomi intenta nella realizzazione di volantini per le scuole, mi ha proposto di dar vita ad un giornalino parrocchiale per coinvolgere i giovani.

Ho pensato fosse un'ottima idea, ma l'ho inizialmente accantonata perchè non credevo di poterne essere in grado, non avendo alti titoli di studio.

Parlando con mia sorella, però, mi sono accorta del suo entusiasmo per questo possibile progetto, per il quale sarebbe stata disposta ad aiutarmi.

Perciò ho intuito che quello fosse il segno che avevo chiesto alla Madonna:

un'attività per la diffusione della Parola di Dio,

di catechesi,

gocce di luce in ogni pagina,

utile a chi cerca degli spunti; trovi tutto ciò che cerchi : articoli sull'ambiente, di crescita umana, sul dialogo, di direzione spirituale, giochi, immagini...

foto delle attività di Oratorio

testimonianze di come lo Spirito Santo che agisce tramite noi;

uno strumento da portare agli ammalati, a chi non frequenta per renderli partecipi della vita comunitaria,

che tutti possono utilizzare per la diffusione di qualche messaggio.

Soprattutto, un mezzo che tiene legati tanti giovani, che non amano mettersi in mostra, che studiano o lavorano e non possono sempre essere presenti in prima linea, e che riesca a raggiungere tutti lì dove si trovano: sul web!

Così, nell'ottobre del 2016 esce il primo numero di questo giornale, che è nato prima come "Il Giornale di Sabuci", cioè intitolato alla nostra chiesa, la quale a sua volta deve il suo nome a un antico feudo benedettino destinato alla coltivazione e lavorazione dell'albero del sambuco;

successivamente, a dicembre, ho ottenuto il permesso di dedicarlo alla Madonna,

poiché lei era stata l'ispiratrice.

Il sacerdote ha suggerito il nome