PARROCCHIE SEMPRE PIÙ VUOTE. PERCHÉ?

Ormai è da un po' di anni che la Chiesa si sta interrogando su questo quesito ed a proposito sono state elaborate tantissime strategie pastorali, statistiche, piani, etc etc. La conclusione è sempre la stessa, non ostante tutti gli sforzi le chiese rimangono sempre più vuote, da cosa dipende allora? Visto che tutte le proposte per i giovani, ragazzi e famiglie non hanno funzionato? Ognuno potrebbe abbozzare delle risposte dal proprio punto di vista personale che sicuramente saranno pertinenti; io mi permetto solamente di dare il mio punto di vista che potrebbe anche essere discutibile.

Credo che si dovrebbe ritornare un po' alle origini e ripassare la storia del cristianesimo, si è perso un po' nel tempo quella che è l'essenza del cristianesimo che è GESU' contemplato nel suo mistero eterno che parte dall'incarnazione fino alla sua seconda venuta, che deve essere accettato per noi uomini e soprattutto vissuto da tutto ciò che emerge dal Vangelo. Ci si è soffermati tanto su quello che è il senso religioso che risponde un po' alla necessità naturale di credere in Dio, così in generale, e sottolineare poco che questo Dio si è fatto conoscere in Cristo Gesù(Rivelazione). Praticamente è venuta meno quella che è la trasmissione della fede il cui soggetto principale non è la Chiesa come pensano un po' tutti, ma la famiglia, per i nostri tempi in particolare.

Facciamo un tuffo nel passato per vedere come avveniva la trasmissione della fede. Tutto è iniziato con l'invito esplicito di Gesù" Andate in tutto il mondo e battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, chi crederà sarà salvato"(Mc 16,15). Per cui la preoccupazione principale della Chiesa primitiva era quella di annunciare Cristo morto e risorto, chi credeva a questo annunzio diventava catecumeno e prima di essere battezzato trascorrevano 3 anni in cui il catecumeno attraverso scrutini, passaggi e formazione alla preghiera e alla vita vissuta veniva ammesso al battesimo.  

Capite che dopo tre anni i neo battezzati(neofiti) erano in grado di vivere bene la fede, disposti anche al sacrificio perché la condizione principale per seguire Cristo era quella di "prendere ogni giorno la croce"(Mt 16,24). Purtroppo oggi le cose non stanno più così perché il battesimo viene amministrato ai bambini dei quali i genitori si assumono pubblicamente dinanzi alla comunità radunata la responsabilità di educarli nella fede.

Per cui, per un motivo o per un' altro, i cristiani battezzati da bambini, che dalle nostre parti superano il 90 per cento, si ritrovano totalmente avulsi da quelli che sono i principi basilari del cristianesimo legate alla conoscenza delle Sacre Scritture, della preghiera, delle verità di fede e anche della morale cristiana, cioè, i principi comportamentali che emergono dalla parola di Dio. Fatte queste premesse viene facile intuire perché le parrocchie si svuotano sempre di più, proprio perché praticamente non viene vissuta la fede in tutti i suoi ambiti da parte dei cristiani; il catechismo insegna che la fede nasce dall'ascolto della Parola di Dio e volendo seguire le statistiche la stragrande maggioranza dei cristiani sconosce il testo sacro, non lo legge, non lo usa per pregare, non si lascia interrogare. Ci si è anche illusi che per attirare i giovani, ad esempio, bisognava moltiplicare attività che potessero attirare i loro interessi affinché restassero in parrocchia; ma sono falliti pure questi.

Ultimamente anche la Chiesa sta facendo in quest'ultimo periodo un passo indietro cercando di promuovere il modello catecumenale antico nella catechesi ai fanciulli con il coinvolgimento dei genitori, anche perché la prassi dove il catecumenato funziona produce molti frutti in Africa ad esempio. Sono solo tentativi, che secondo me possono essere anche vani se non si prende il Vangelo sul serio con tutto ciò che emerge da esso, come lo stile permanente della conversione, la preghiera, la croce, la fiducia in Dio, anche quando le cose non vanno come diciamo noi, l'amore verso Dio e verso il prossimo che deve essere incondizionato. In poche parole bisogna impegnarsi tanto e tutti i giorni per vivere da cristiani, naturalmente non tutti sono disposti a farlo. Vorrei concludere con un fatto che mi è capitato nei primissimi anni del sacerdozio, quando buttato a capofitto nelle attività parrocchiali specialmente rivolte ai giovani, uno di questi mi disse " quello che lei si sforza di fare con noi lo possiamo trovare anche fuori da qui e meglio, quello che mi aspetto da lei è Gesù Cristo e tutto a Lui correlato, e questo che mi aspetto da voi preti".

A CURA DI

"Fai quello che puoi e chiedi quello che non puoi. Ed Egli farà in modo che tu possa" 

Don Carmelo Rizzo

Direttore Spirituale

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