SANT'IGNAZIO DI LOYOLA

Ignazio di Loyola, nato intorno al 1491 a Loyola, era il minore della numerosa di tredici figli, otto maschi e cinque femmine. Rimasto orfano dei genitori, nel 1506 venne mandato nella città di Arévalo, alla corte del ministro delle finanze del re Fernando il Cattolico, Giovanni Velázquez de Cuéllar. Ricevette un'educazione cavalleresca e religiosa.

Ignazio si mise in evidenza per la sua abilità nel suonare la vihuela, per il coraggio mostrato nei tornei e la sua maestria nel danzare. Egli rimase in casa del Velázquez per undici anni, fino al 1517. Trascorse una vita agiata, dedita ai banchetti, alla lettura di romanzi cavallereschi e alla composizione poetica.

Aveva ventisei anni quando, abbandonata la famiglia Velazquez, raggiunse il palazzo a Pamplona di Antonio Manrique de Lara, duca di Najera. Rimase per tre anni come cavaliere armato al suo servizio durante il quale assistette allo sbarco della nave che conduceva in Spagna il nuovo re Carlo I.

Dopo quindici giorni di degenza a Pamplona venne trasportato in barella alla casa paterna. Era grave e più volte si temette per la sua vita. Solo dopo dolorosissime operazioni e sofferenze egli poté ristabilirsi pur non potendosi reggere bene sulla gamba, a causa della quale rimase zoppicante per il resto della vita. Nei giorni in cui fu costretto a un'esasperante immobilità, rimase a letto leggendo la Vita Christi e il Flos sanctorum.

Quando pensava alle cose del mondo, provava molto piacere, ma quando stanco le lasciava si trovava vuoto e scontento. Quando pensava di andare a Gerusalemme scalzo, di mangiare solo erbe e di fare tutte le altre cose dure che vedeva che avevano fatto i santi non solo si consolava quando vi stava pensando ma anche dopo aver lasciato questi pensieri restava contento e allegro. 

In lui qualcosa andava mutando, cominciava il suo processo di conversione religiosa. Ignazio trasferiva l'intento di un'ambiziosa carriera militare all'impegno religioso di cogliere la gloria riservata ai Santi. Durante il suo periodo di degenza cominciò pian piano a dedicarsi alla preghiera, alla lettura di testi sacri, alla meditazione , scrivendo alcuni appunti che in seguito avrebbero dato vita ai suoi Esercizi spirituali.

Sognava di partire pellegrino per Gerusalemme e per realizzare tale desiderio. Una volta ristabilito, si decise a partire per i santuari mariani della Spagna, con una particolare sosta presso il celebre santuario di Montserrat. In quest'ultimo, durante una vera e propria veglia militare dedicata alla Madonna, appese i suoi paramenti militari davanti a un'immagine della Vergine Maria.

Camminando così assorto nelle sue devozioni, si sedette un momento, rivolto verso l'acqua che scorreva in basso, e, stando lì seduto, cominciarono ad aprirglisi gli occhi dell'intelletto. Non già che avesse una visione, ma capì e conobbe molte cose della vita spirituale, della fede e delle lettere, con una tale luce che tutte le cose gli apparivano nuove. 

A CURA DI

"L'ingegno è vedere possibilità dove gli altri non ne vedono"

Giuseppe Vitali

Redattore

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