RIFLESSIONE SULL'ATTUALITÀ

Il periodo che stiamo attraversando è senz'altro uno dei più bui che la nostra generazione abbia mai vissuto. I più fortunati di noi devono fare i conti con la solitudine e la noia, ma c'è chi deve combattere contro problemi ben peggiori. Non dimentichiamo infatti chi è schierato in prima linea nella lotta al coronavirus e rischia ogni giorno la propria vita, chi invece è rimasto senza un lavoro e non sa come andare avanti, chi è colpito dalla malattia in prima persona e la affronta nel più completo isolamento.

Tutto questo lascerà in ognuno di noi un ricordo indelebile per la vita, la quale probabilmente subirà un cambiamento irreversibile. Quello che sta accadendo, infatti, sta ribaltando la nostra quotidianità rendendo normale ciò che prima non lo era e viceversa. Ma questo non è necessariamente un male. Forse, un modo di vedere questa terribile e sconvolgente esperienza è quella di una seconda, universale possibilità. Prima del grande congelamento la nostra Terra era al collasso, deturpata nella sua bellezza dai nostri rifiuti, sfruttata allo stremo nelle sue riserve e danneggiata nelle sue splendide creature; adesso, il nostro temporaneo "letargo" ha permesso all'ambiente di respirare, di proseguire libero il suo corso naturale: da qui la ricomparsa di alcune specie animali che da tempo si nascondevano dall'uomo in alcune zone del mondo, la diminuzione dell'inquinamento, la purificazione delle acque.

I popoli di ogni Paese erano divisi: chi da guerre che andavano avanti da decenni, chi da differenze sociali, condizioni economiche o tradizioni differenti; adesso tutti subiamo lo stesso destino. Ognuno di noi è indifeso di fronte ad un nemico invisibile che colpisce senza distinzione di razza, genere, sesso, età, ceto sociale. Da questo punto di vista, è nato un forte sentimento di solidarietà che ha unito non un singolo Paese ma l'intero mondo, un sentimento che va oltre qualsiasi distanza fisica e che fa sentire ognuno di noi come parte di qualcosa di più grande.
 
Infine, prima di tutto questo eravamo abituati alle nostre frenetiche vite, ai nostri impegni improrogabili spesso posti davanti ai bisogni della famiglia e degli affetti. Avevamo perso l'abitudine di guardarci negli occhi, avevamo dato per scontato il contatto con i nostri cari, avevamo rimandato i nostri incontri. Adesso che tutto questo non è possibile, stiamo riscoprendo il valore di un abbraccio, di una chiacchierata faccia a faccia, di una visita ad un parente anziano. Stiamo imparando a pesare il valore del tempo, sia esso trascorso da soli o in compagnia, così come quello della nostra libertà. Quando tutto questo finirà e ritorneremo alle nostre vite, avremo modo di riapprezzare tutto ciò che fino a pochi mesi fa non notavamo neanche. Forse, ritrovandoci in un mondo più pulito, impareremo a mantenerlo tale. Impareremo a coltivare i nostri affetti, la nostra spiritualità, che finalmente abbiamo tempo di riscoprire, i nostri bisogni e quelli di chi ci ama. Nella speranza di imparare una lezione per la vita, ci auguriamo che tutto possa tornare al più presto ad una nuova normalità, e che chi adesso sta soffrendo possa superare questo momento con rinnovata forza e consapevolezza, con le quali poter finalmente ripartire.

A CURA DI

"La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva"

Kristal Aquilino

Redattrice

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