LILIANA SEGRE

"L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. E' l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo."

Sopravvissuta all'Olocausto, Liliana Segre è un'attivista e politica italiana, oltre che una preziosa testimone della Shoah. È stata nominata Senatrice a vita, "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale". Infatti, dopo un lungo silenzio sull'atroce esperienza vissuta, la donna ha deciso a sessant'anni di dare voce ai suoi ricordi, rivivendo gli incubi del passato per testimoniare ciò che aveva vissuto a partire dalle scuole, nella speranza di donare più consapevolezza ai giovani, il pilastro della società odierna.

La sua esposizione al pubblico le ha però provocato, oltre che una grande ondata di affetto, comprensione e solidarietà da parte di molti, anche numerose difficoltà. Lei stessa ha affermato che "la tentazione di abbandonare il campo di battaglia ogni tanto si affaccia. Se a quasi novant'anni finisci bersagliata da insulti, sotto scorta, senza più la vita semplice e riservata di prima, credo sia normale chiedersi :"ma chi me l'ha fatto fare?" Però dura poco, non sono una che si arrende facilmente". La sua lotta è ancora in corso, perché ancora oggi il pensiero che fu alla base delle atrocità commesse al tempo appartiene a molti, ed è una lotta che dovrebbe quotidianamente essere combattuta da tutti per far fronte al terribile veleno dell'intolleranza che continua ad essere diffuso nella società moderna, manifestandosi in varie forme, che hanno tutte a comune l'odio nei confronti del "diverso". Ed è per questo che, come primo atto legislativo, Liliana Segre ha proposto l'istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di odio ed istigazione alla violenza. Il mostro contro cui combatte è purtroppo attuale, non è un fantasma del passato come tanti sostengono. Ecco quindi che una donna di novanta anni ha deciso di stravolgere la propria vita, già segnata da anni di dolore e sofferenza, per essere da esempio e smuovere la coscienza della gente, affinché ci si impegni attivamente, a partire dal nostro piccolo, nel fondare una società basata sul rispetto e l'apertura al prossimo.

Vita

Nata a Milano in una famiglia ebraica, visse col padre Alberto e i nonni paterni. La madre morì quando Liliana non aveva neanche compiuto un anno. Di famiglia laica, Liliana ebbe la consapevolezza del suo essere ebrea attraverso il dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, in seguito alle quali venne espulsa dalla scuola che frequentava. Dopo l'intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani, suo padre la nascose presso degli amici, utilizzando documenti falsi. Il 10 dicembre 1943 provò, assieme al padre e due cugini, a fuggire in Svizzera: i quattro furono però respinti dalle autorità del paese elvetico.

Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse dopo sette giorni di viaggio. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto successivo, insieme ai nonni. Alla selezione, Liliana ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull'avambraccio. Fu messa per circa un anno ai lavori forzati presso la fabbrica di munizioni Union. Alla fine di gennaio del 1945, dopo l'evacuazione del campo, affrontò la marcia della morte verso la Germania. Venne liberata dalle Forze armate statunitensi il primo maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück che fu liberato contemporaneamente anche dall'Armata rossa. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana fu tra i venticinque sopravvissuti. Al rientro nell'Italia liberata si sposò con rito cattolico con Alfredo Belli(anch'egli reduce dei campi di concentramento) nel 1951. Nel 1997 è stata fra i testimoni del film-documentario Memoria, presentato al Festival internazionale del cinema di Berlino. Nel 2009 la sua voce fu inclusa nel progetto di raccolta dei "racconti di chi è sopravvissuto", una ricerca condotta tra il 1995 e il 2008 da Marcello Pezzetti per conto del Centro di documentazione ebraica contemporanea, che ha portato alla raccolta delle testimonianze di quasi tutti i sopravvissuti italiani dai campi di concentramento in quegli anni ancora in vita.

Diverse sono le onorificenze ricevute: la laurea honoris causa in giurisprudenza all'Università di Trieste, il titolo di "Membro onorario del Corpo Accademico" all'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" di Chieti, e la cittadinanza onoraria della Città di Palermo. Il 19 gennaio 2018, anno in cui ricadeva l'80º anniversario delle leggi razziali fasciste, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in base all'art. 59 della Costituzione, nominava Liliana Segre senatrice a vita . È la quarta donna ad assumere tale incarico, dopo Camilla Ravera (1982), Rita Levi-Montalcini (2001) ed Elena Cattaneo (2013). Il 5 giugno 2018, durante la discussione per il voto di fiducia al governo Conte I, è intervenuta per la prima volta in Senato ricordando le leggi razziali e il suo ricordo di deportata, suscitando il plauso di tutto il Senato. Ha inoltre dichiarato la sua ferma intenzione di opporsi a qualunque legge discriminatoria contro i popoli nomadi e le minoranze e di astenersi dal dare la fiducia al nuovo governo.

Un anno più tardi, il 10 settembre 2019, in occasione del voto di fiducia sul secondo esecutivo guidato da Giuseppe Conte la Senatrice decise di votare a favore suscitando le critiche del centro destra. Come primo atto legislativo ha proposto l'istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, proposta sostenuta tra gli altri dai colleghi senatori a vita Renzo Piano ed Elena Cattaneo. Il 30 ottobre 2019 il Senato della Repubblica, con i 151 voti favorevoli di Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Liberi e Uguali e Autonomie e le 98 astensioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, approva la mozione che prevede nello specifico tre articoli: il primo istituisce la commissione, il secondo ne specifica i compiti, il terzo riguarda il funzionamento stesso della commissione. 

A CURA DI

"La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva"  

Kristal Aquilino

Redattrice

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Giuseppe Bruna

Caporedattore

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