ALESSANDRO DAMIANO

IL NUOVO VESCOVO COADIUTORE DI AGRIGENTO

Nel pomeriggio del 5 settembre del 2020, nella cattedrale di San Gerlando di Agrigento si è tenuta la celebrazione dell'ordinazione del nuovo vescovo nominato da Papa Francesco: Alessandro Damiano. 

 Sessant'anni, originario di Trapani, ordinato presbitero nel 1987 dopo gli studi presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore, è stato parroco in diverse città tra cui la parrocchia di Cristo Re ad Erice, nel popolare quartiere di San Giuliano, dove per sei anni si è impegnato per creare una nuova mentalità e stimolare così il cambiamento culturale attraverso varie attività con i giovani della parrocchia. 


Nei primi anni '90 è stato parroco moderatore della prima esperienza di Unità pastorale, nel 1995 ha iniziato a svolgere il ruolo di docente di teologia morale presso l'istituto di scienze religiose di Trapani, nel 1998 nominato Cancelliere della Curia Vescovile e direttore dell'ufficio catechistico. 

Dal 2000 ricopre l'incarico di difensore del vincolo e Vicario giudiziale della Diocesi e di giudice presso il Tribunale ecclesiastico regionale siculo. Nel 2014 è stato nominato Vicario generale.

Lo stemma da lui scelto è ricco di segni:

  • il melograno, segno di unità fra tutti i membri affinché siano al servizio dell'umanità per l'edificazione del Regno di Dio;
  • il ramo di mandorlo fiorito, che simboleggia la vigilanza che il vescovo deve avere sul popolo a lui affidato; 
  • il mare che rappresenta l'attuale missione della Chiesa nell'accoglienza dei migranti; 
  • a torre, che rappresenta la stabilità nel governare; 
  • la fascia dorata segno dell'azione dello Spirito Santo.

La consacrazione del nuovo vescovo è avvenuta mediante l'imposizione delle mani sul capo da parte del cardinale Francesco Montenegro (con la quale collaborerà per un breve periodo prima di prendere la guida della diocesi), dell'arcivescovo emerito di Bari monsignor Giuseppe Mani e del vescovo di Trapani monsignor Pietro Fragnelli che in conferenza stampa ha detto: "Don Alessandro può essere un vescovo che può costruire ponti. E' una persona concreta che può fare da ponte tra le diverse anime del territorio".

La cerimonia si è svolta all'interno della Cattedrale alla presenza di 500 rappresentanti delle singole parrocchie del territorio, aventi il pass, tra cui 200 prelati, mentre all'esterno, nel piazzale antistante è stato allestito un maxi-schermo e predisposti ulteriori 500 posti a sedere per i fedeli che a causa della pandemia in corso non hanno potuto assistere alla funzione religiosa all'interno della cattedrale. Il neo vescovo al termine della liturgia ha salutato l'assemblea con un discorso molto bello in cui ha dichiarato di volersi abbandonare al progetto di Dio e ha citato le parole di un salmista a lui molto care perché hanno segnato i passaggi più importanti della sua vita specialmente quelli di rinnovamento del suo SI:

"Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore". (Salmo 116, 12-13). 

Dopo alcuni attimi di commozione avuta al ricordo delle varie persone incontrate lungo il suo cammino, ha ripreso il discorso invitandoci a pregare per lui affinché sia in grado di operare per noi come si conviene. Noi dell'Eco di Maria preghiamo affinché possa essere veramente per tutti noi segno visibile di Cristo buon pastore! 

A CURA DI

"La vita è il dono che Dio ci ha fatto. Il modo in cui la viviamo è il dono che noi facciamo a Dio."

Jessica Gueli

Redattrice

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