DIREZIONE SPIRITUALE

- Ho letto un articolo in cui si diceva che una donna posseduta è stata liberata dopo aver deciso di perdonare sua madre e anche i medici che le avevano fatto del male e l'avevano maltrattata, e dopo avere chiesto a Gesù di perdonare loro per tutto questo. Cosa succede nell'anima quando a causa delle ferite della vita entra l'odio, così come il rigetto di una persona o condizione? Penso alle parole del Vangelo "Ogni cosa che legherete in terra sarà legata in cielo e ogni cosa che scioglierete sulla terra sarà sciolta in cielo". Noi le associamo alla confessione, ma potrebbe esserci un ulteriore significato?

La domanda è molto articolata e tocca tanti punti che meriterebbero un approfondimento particolare come: la possessione demoniaca, la logica del perdono evangelico, le ferite interiori ed infine il potere della Chiesa affidato da Cristo.

Voglio partire da una esperienza personale che mi è successa tempo fa: mi trovavo a partecipare come sacerdote ad una preghiera di esorcismo su una persona posseduta (non a Licata). Durante questa preghiera all'esorcista veniva risposto "io non scendo a compromessi". In quel momento non capii subito il significato di quella espressione. Quando mi è stato possibile chiesi al sacerdote esorcista il senso di quello che avevamo sentito. Mi rispose che fa riferimento al fatto che quando Dio in presenza degli angeli rivelò di voler assumere la natura umana (nascita di Gesù), scatenò la ribellione di molti di loro, perché non volevano scendere al compromesso di abbassarsi ad adorare una creatura umana. 

La conseguenza è stata che questi spiriti ribelli non fanno che odiare l'uomo, cercando di allontanarlo da Dio, attraverso le tante tentazioni che ci propongono (cfr Ap,12). Quando l'uomo soccombe alla tentazione diventa schiavo del peccato. Solo quando riconosciamo di essere peccatori possiamo fare l'esperienza del perdono di Dio, per cui, nessuno si illuda: se prima non si fa l'esperienza del perdono che Dio ci concede è quasi impossibile riuscire a perdonare gli altri (Efesini 4,32; 1,7.8; Colossesi 2,13; 3,12.13; Matteo 18,23-35; Genesi 32,2; Luca 6,36; Marco 11,25). Vivere vicino a Gesù giorno per giorno renderà tutto molto più facile.

  • Ora parliamo un po' delle ferite

Ogni essere umano, qualcuno più degli altri, ha bisogno di guarire quelle ferite interiori, spesso nascoste e impercettibili che possono influenzare molto negativamente il nostro carattere, il nostro comportamento, le nostre vite. Queste ferite ci impediscono di:

- Ottenere l'integrità emotiva, cioè vivere una vita affettiva equilibrata e delle relazioni sane

- Crescere nella santità

La nostra mente, come un iceberg, ha una grande massa sommersa. All'interno vi sono tre livelli, ma è nel livello più profondo, nell'inconscio, che vengono memorizzati gli eventi della nostra vita che ci hanno traumatizzati. Non sapendo come gestirli, li reprimiamo. È un meccanismo di difesa. Tuttavia, sebbene siano nell'inconscio, possono influenzare i nostri atteggiamenti, le nostre decisioni e le nostre relazioni (con Dio, con gli altri e con noi stessi). Molte volte cerchiamo di controllare quei ricordi dolorosi, ma non sempre ci riusciamo, e finiscono per prendere le redini della nostra volontà. Le conseguenze sono disastrose. Ecco perché abbiamo: Sbalzi di umore; Crisi depressive; Malattie psicosomatiche, comportamenti distruttivi (alcolismo, droga, ghiottoneria, sessualità deviata, etc.)

Molte persone vivono costantemente nel dolore e nell'angoscia; altri si disperano per qualsiasi cosa e arrivano anche a tentare il suicidio. Altri ancora sono pessimisti, timidi, paurosi, insicuri, instabili, inquieti, agitati e insoddisfatti. Infine, ci sono altri che non sono mai liberati dal rimorso dei peccati del passato e credono che Dio non li ami. Considerano Dio come un nemico, pronto a punirli. Queste persone sono anche diffidenti nei confronti degli altri, isolandosi da loro per arroganza e disprezzo. Ci troviamo di fronte a queste realtà ogni giorno, anche nelle persone che sono considerati normali ed equilibrate, ma in realtà sono vittime di squilibri emotivi causati da traumi che forse esistono da anni.

L'unica medicina che guarisce è la Luce dello Spirito Santo che illumina queste ferite, ci porta a perdonare chi ne è stato causa, ci inonda del Suo Amore che viene a colmare le carenze ricevute, riportando un sano equilibrio di tutte le nostre facoltà, di tutta la nostra persona. Tutti abbiamo delle ferite interiori che gridano e che hanno bisogno di essere guarite. Nella preghiera autentica si sperimenterà l'azione guaritrice di Dio che tirerà fuori dall'inconscio quei traumi che ci portiamo dietro da tanto tempo e che condizionano la nostra vita a nostra insaputa.

E' come se si mettesse un tappo su un vulcano che vuole esplodere all'impazzata. Anche noi abbiamo costruito dei tappi per sopravvivere, ma dentro abbiamo delle situazioni "vive" che gridano, che condizionano, che aspettano di essere liberate dal Signore.

La Madonna in un messaggio dato a Medjugorje ci rivela la presenza di questa realtà: "Cari figli! Oggi vi Invito in modo particolare a prendere tra le mani la Croce e a contemplare le piaghe di Gesù. Chiedete a Gesù di guarire le ferite che voi, cari figli, avete ricevuto nel corso della vostra vita a causa dei vostri peccati o dei peccati dei vostri genitori. Solo cosi capirete, cari figli, che al mondo è necessaria la guarigione della fede in Dio creatore[...] (Messaggio del 25 marzo 1997).

  • Legare e sciogliere.

Sia nel vangelo di Matteo come in quello di Giovanni si parla si questa prerogativa che è stata data alla Chiesa ed il contesto più prossimo si riferisce al perdono, Giovanni a differenza di Matteo aggiunge che questo avviene dopo la risurrezione di Gesù il quale ha alitato sugli apostoli lo Spirito Santo. Un altro particolare ancora ci è dato quando Gesù dà il primato a Pietro di guidare al sua Chiesa dicendo che le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. Per cui emerge anche un potere, chiamiamolo così, sulle forze del male che si esplicita ,appunto, tramite l'azione della Chiesa.

A CURA DI

"Fai quello che puoi e chiedi quello che non puoi. Ed Egli farà in modo che tu possa" 

Don Carmelo Rizzo

Direttore Spirituale

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