SANTA RITA

Rita da Cascia è stata una monaca cristiana italiana dell'ordine agostiniano. Fu proclamata beata da papa Urbano VIII e santa da papa Leone XIII. 

Il luogo di nascita è concorde per Roccoporena. Secondo le biografie tradizionali, Rita Nacque da Antonio Lotti e Amata Ferri, genitori già anziani, molto religiosi nominati dal comune come "pacieri di Cristo" nelle lotte politiche e familiari tra guelfi e ghibellini, e in discrete condizioni economiche , come proprietari di terreni agricoli. 

I genitori, come era d'uso, la indirizzarono molto presto verso il matrimonio ; Rita sposò quindi Paolo di Ferdinando di Mancino, forse un ufficiale della guarnigione di Collegiacone, descritto tradizionalmente come un uomo orgoglioso e irruente, appartenente alla fazione ghibellina. 

Il carattere mite di Rita acquietò, col tempo, lo spirito impulsivo e violento del marito, tanto che questi abbandonò le armi per convertirsi al lavoro presso un mulino da poco accomodato come loro casa.

 Dopo alcuni anni di matrimonio, Paolo Mancini venne ucciso, mentre rincasava in piena notte. 

Tuttavia Rita non serbò odio, anzi perdonò gli assassini. Abbandonata anche dai parenti del marito, Rita decise di prendere i voti ed entrare nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena, a Cascia. 

Chiese per tre volte inutilmente il noviziato, che le venne rifiutato per ragioni non chiare. Con tenacia, fede e preghiera, Rita convinse la famiglia Mancini a ad abbandonare ogni proposito ogni proposito di vendetta e dopo aver riconciliato i Mancini con le fazioni degli assassini, Rita riuscì ad entrare in monastero. Rita, in piena notte, venne portata in volo dal cosiddetto "scoglio di Roccaporena" fino dentro le mura del monastero di Cascia dai suoi tre Santi protettori Agostino, Giovanni Battista e Nicola da Tolentino.

 La badessa del monastero mise a dura prova la vocazione e l'obbedienza di Rita, facendole annaffiare un arbusto di vite secco, presente nel chiostro del monastero, che dopo un po' di tempo riprese vita e dette frutto. Durante i quarant'anni di vita monacale, Rita non solo si dedicò alla preghiera alle penitenze e ai digiuni nel monastero, ma uscì spesso per andare in servizio a poveri ammalati di Cascia. Si ritiene che nella sera del venerdì santo, il 18 aprile del 1432, avendo meditato la passione di Gesù, avrebbe ricevuto una spina in fronte dal Crocifisso.

 La stimmate sulla fronte e la precaria salute la obbligava a non spostarsi da Cascia. Tuttavia, si narra che nel 1446 volle partire per Roma, per assistere alla canonizzazione del predicatore agostiniano Nicola da Tolentino. La badessa era contraria per via della ferita purulenta sulla fronte, ma essa scomparve il giorno prima del pellegrinaggio, così che Rita potè partire. Al ritorno da Roma, però, la stigmate ritornò. Rita rimase malata a letto per molto tempo e, nonostante la fredda stagione, nell'inverno prima di morire, mandò sua cugina a prendere una rosa e due fichi nel suo orto a Roccoporena. La cugina, incredula, pensava che delirasse, ma effettivamente trovò sulla neve la rosa rossa e i fichi richiesti, segni interpretati come la salvezza e il candore dell'anima di suo marito e dei suoi figli. 

Sulla base di questi racconti, le api, le rose e le spine sono diventate gli attributi iconografici più frequenti della santa. La monaca agostiniana si spense nella notte del 1447.

A CURA DI

"Ascolta la voce dei tuoi sogni, se son vestiti d'amore è Cristo nel cuore!" 

Giusy Aquilino


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