MARTINO DI TOURS

La leggenda dei 3 giorni d'estate

Martino di Tours nacque a Sabaria nel 316 circa. Originario della Pannonia, attuale Ungheria, esso venne chiamato così dal padre, un tribuno militare della legione, in onore di Marte il dio della guerra. In seguito, insieme ai genitori, si trasferì a Pavia dove trascorse la sua infanzia. A scuola Martino prese i primi contatti con i cristiani e, all'insaputa dei genitori, si fece catecumeno e prese a frequentare con assiduità le assemblee cristiane.

A 15 anni, obbligato dal padre, si arruolò come militare in Gallia, dove trascorse gran parte della sua vita nell'esercito. All'interno dell'esercito i suoi compiti erano quelli di mantenere l'ordine pubblico, proteggere la posta imperiale, il trasferimento dei prigionieri, proteggere personaggi importanti, nonostante il suo carattere tranquillo e pacifico. 

Nel 338 avvenne un episodio emblematico: durante la ronda, in pieno inverno, incontrò un povero seminudo e, non avendo più denari, tagliò in due il proprio mantello con la spada, donandone una metà al povero. 

Subito il sole spuntò nel cielo proprio come in una calda giornata estiva. Per questo si chiama "estate di S. Martino" quel periodo agli inizi di novembre in cui spesso la temperatura è più mite. Quella notte, in sogno, Martino vide Gesù avvolto in quel mezzo mantello che gli sorrideva riconoscente e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: " Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito". Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia, ed entrò a far parte della collezione di reliquie dei Re Merovingi dei Franchi.

 Il sogno ebbe un tale impatto su San Martino, che si fece battezzare il giorno seguente e divenne cristiano. In seguito, nel 371, diventò Vescovo di Tours, date le condizioni trasandate e le origini plebee. Nonostante ciò egli diventò tale. Egli un vescovo nel IV secolo, ed era visto come un uomo dotato di carità, giustizia e sobrietà. Morì a Cannes e volle essere disteso sulla nuda terra, cosparso di cenere e cinto da un cilicio: era l'11 novembre del 397, sepolto nella cattedrale di Tours, la sua tomba divenne oggetto di molti pellegrinaggi e su di essa venne eretta una straordinaria basilica.

                  


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Redazione

L'Eco di Maria

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