CHE PADRE SEI?

La figura paterna è sempre stata relegata in secondo piano rispetto a quella materna. Eppure ha un ruolo fondamentale nella crescita dei figli: sul rapporto col padre è fondata buona parte dell'autostima e dei valori che i figli avranno verso se stessi nella vita.

Il mese di Marzo è dedicato a S. Giuseppe custode della Sacra Famiglia. Egli viene rappresentato come un uomo giusto e umile, che ha fede e compie la volontà di Dio, padre esemplare che insegna a Gesù la preghiera e il valore del lavoro. Di certo rappresenta la migliore fonte di ispirazione per tutti i papà.

Vorrei sottolineare questo: gli insegnamenti più importanti per la formazione e la crescita del bambino, devono venire dalla famiglia. Spesso si sente dire: "Per non far mancare niente alla mia famiglia sono poco presente" così si curano solo i bisogni materiali, a danno delle necessità spirituali, mancanza che può creare un disorientamento nei figli e mancanza di un dialogo formativo.

L'adolescente, in particolare, sente la necessità di affidarsi a lui, di poter conversare e di guardarlo in volto senza timore e senza riserve, per trovare sempre nuove e rassicuranti conferme.

Il padre è equiparabile ad un rifugio sicuro. La figura paterna rappresenta simbolicamente la legge e l'autorità (dal latino "auctoritas" che deriva dalla radice del verbo augeo, che significa far crescere). Egli è la norma, la mano forte che protegge, la roccia che non crolla, il braccio forte che stringe e che ognuno di noi, sin dall'infanzia, ha portato dentro di sè, interiorizzandolo come modello.

Per questa funzione affettiva spesso il padre rappresenta per le figlie in particolare il Principe Azzurro, il primo uomo della vita, l'eroe senza macchia e senza paura, nonostante la lontananza che si può creare durante la crescita a causa del desiderio che si ha di indipendenza e distacco dai genitori. L'assenza spirituale del padre crea inoltre un vuoto all'interno della coppia, perchè lontano dagli sforzi copiuti dalla madre che, sola, cerca di fare il possibile per seguire i figli nell'educazione e in ogni tappa della crescita: scuola, delusioni affettive, gestione economica.

Il Vangelo della domenica del 5 Febbraio (Mt 5,10), ci presenta Gesù che ci invita ad essere Sale della terra e luce del mondo. Mi sono chiesto: Noi cristiani conduciamo un'esistenza tale da dar sapore e rendere gradevole la nostra Esistenza per noi e per gli altri? Siamo veramente luce che rischiara e ci fa vedere la bellezza che ci circonda? Siamo luce e guida per gli altri? Quando non si conosce la via è bene chiedere a chi l'ha già percorsa ed è più esperto di noi. Per tutti i nostri problemi affidiamoci alla Santa famiglia di Nazareth, che ci guiderà nel difficile cammino familiare che il Signore ci chiede di percorrere.

A CURA DI

"La famiglia è lo specchio in cui Dio si guarda e vede i due miracoli più belli che ha fatto: donare la vita e donare l'amore"

Salvatore Amato

Parrocchiano

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