SAN PIETRO

Pescatore di professione, Simone nasce a Bethsaida in Galilea. Il fratello Andrea, dopo aver ascoltato l'esclamazione di Giovanni Battista " Ecco l'Agnello di Dio!" indicando Gesù, disse poi a Simone "Abbiamo trovato il Messia!" e lo condusse con sé da Gesù. Pietro fu chiamato da Cristo a seguirlo dicendogli "Tu sei Simone il figlio di Giovanni. Ti chiamerai Cefa = Pietro". 

A seguito della pesca miracolosa, avrà la promessa da Cristo che diventerà pescatore di anime. Fu tra i più intraprendenti e certamente il più impulsivo degli Apostoli, per cui ne divenne il portavoce e capo riconosciuto. Ciò nonostante anche lui fu preso da grande timore durante l'arresto e il supplizio di Gesù, e lo rinnegò tre volte. Ma si pentì subito di ciò e pianse lacrime amare di rimorso.

Egli non è un asceta, un diplomatico, anzi è uno che afferma drasticamente le cose e le dice. È un uomo semplice, agisce d'impeto come quando cerca con la spada di opporsi alla cattura di Gesù, che ancora una volta lo riprende per queste sue reazioni di essere umano, non ancora conscio del grande evento della Redenzione, e quindi non gli resta altro che fuggire ed assistere impotente ed angosciato agli episodi della Passione di Cristo.

Dopo la crocifissione e la Resurrezione, Pietro ormai convinto della missione salvifica del suo Maestro, riprende coraggio e torna quindi a radunare gli altri Apostoli e discepoli dispersi, infondendo coraggio a tutti, fino alla riunione nel Cenacolo cui partecipa anche Maria. Lì ricevettero lo Spirito Santo, che diede loro la forza di affrontare i nemici del nascente cristianesimo e con il miracolo della comprensione delle lingue, uscirono a predicare le Verità della nuova Fede.

Pietro ebbe il dono di operare miracoli: resuscitò Tabita a Giaffa per la gioia di quella comunità fuori Gerusalemme e ammise al battesimo il centurione romano Cornelio e la sua famiglia. 

Subì il carcere e, miracolosamente liberato, lasciò Gerusalemme, dove la vita era diventata molto rischiosa. A causa dell'incendio di Roma avvenuto nel 644, avvenne la prima persecuzione voluta da Nerone. 

Fra le migliaia e migliaia di vittime vi fu anche Pietro, il quale fu crocifisso sul colle Vaticano nel circo Neroniano.

La grandezza di Pietro consiste principalmente nella dignità di cui fu rivestito e che trascendendo la sua persona, si perpetua nell'istituzione del papato. Primo papa, Vicario di Cristo, capo visibile della Chiesa, egli è il capolista di una gerarchia che da venti secoli si avvicenda nella guida dei fedeli credenti, istituì il primo ordinamento ecclesiastico e la recita del 'Pater noster'.

Il primo simbolo che caratterizza la figura di Pietro e dei suoi successori è la 'Cattedra', segno della potestà di insegnare, confermare, guidare e governare il popolo cristiano. Il secondo simbolo è lo stemma pontificio, comprendente una tiara, copricapo esclusivo del papa con le chiavi incrociate. La tiara porta tre corone sovrapposte, quale simbolo dell'immensa potestà del pontefice, ma oggi questo simbolo non è più usata e nelle cerimonie d'incoronazione è stata sostituita dalla mitria vescovile. Questo ad indicare che il papa più che essere al di sopra di tutti regnanti, è invece vescovo tra i vescovi e che il suo primato è tale perché vescovo di Roma.

Le chiavi simboleggiano la potestà di aprire e chiudere il regno dei cieli, come detto da Gesù a Pietro. La festa, o più esattamente la solennità dei ss. Pietro e Paolo al 29 giugno, è una delle più antiche e più solenni dell'anno liturgico.


A CURA DI

"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca"

Giuseppe Bruna

Caporedattore

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