IN CAMMINO VERSO LA PASQUA

Il 1º marzo, Mercoledì delle Ceneri è iniziata la Quaresima. Essa è detta tempo forte, perché prepara alla Pasqua, culmine dell'Anno liturgico e della vita di ogni cristiano.

Come dice San Paolo, e il momento favorevole per compiere un cammino di vera conversione così da affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito della male.

Questo itinerario di quaranta giorni, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, è un tempo di cambiamento interiore e di pentimento in cui il cristiano è chiamato a tornare a Dio con tutto il cuore era non accontentarsi di una vita mediocre.Queste le parole di Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2017.

Il numero 40.

La Quaresima richiama alla mente i quaranta giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica.

Si legge nelle Vangelo di Matteo: Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.

Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.

Quaranta è il numero simbolico con cui l'Antico e il Nuovo testamento rappresentano i momenti salienti dell'esperienza della fede del popolo di Dio. È una cifra che esprime il tempo dell'attesa, della purificazione, del ritorno al Signore, della consapevolezza che Dio è fedele alle sue promesse.

Nell'Antico Testamento sono quaranta i giorni del diluvio universale, quaranta i giorni passati da Mosé sul Monte Sinai, quaranta gli anni in cui il popolo di Israele peregrina nel deserto prima di giungere alla Terra Promessa, quaranta giorni di cammino del profeta Elia per giungere al monte Oreb, quaranta i giorni che Dio concede a Ninive per convertirsi dopo la predicazione di Giona.

Nei Vangeli sono anche quaranta i giorni durante i quali Gesù risorto istruisce i suoi, prima di ascendere al cielo e inviare lo Spirito Santo.

Tornando alla Quaresima, essa è un accompagnare Gesù che sale a Gerusalemme, luogo del compimento del suo mistero di passione, morte e risurrezione e ricordo che la vita cristiana è una via da percorrere, consistente non tanto in una legge da osservare, ma nella persona stessa di Cristo, da incontrare, da accogliere, da seguire, ha spiegato Benedetto XVI nel 2011.

I segni: digiuno, elemosina, preghiera.

Il digiuno, l'elemosina e la preghiera sono i segni o meglio le pratiche della Quaresima. Il digiuno è in generale la privazione di alimenti, ma in senso liturgico comprende altre forme di astinenza per una vita più sobria.

Esso è inoltre legato all'elemosina.

San Leone magno insegnava in uno dei suoi discorsi sulla Quaresima: Quanto ciascun cristiano è tenuto a fare in ogni tempo, deve ora praticarlo con maggiore sollecitudine e devozione, perché si adempia la norma apostolica del digiuno quaresimale consistente nell'astinenza non solo dai cibi, ma anche e soprattutto dai peccati. A questi doverosi e santi digiuni, poi, nessuna opera si può associare più utilmente dell'elemosina, la quale sotto il nome di misericordia abbraccia molte opere buone.

Così il digiuno e reso sacro dalle virtù che l'accompagnano, soprattutto dalla carità, da ogni gesto di generosità che dona ai poveri e ai bisognosi di frutto il una privazione.

La Quaresima, inoltre è un tempo privilegiato per la preghiera. Sant'Agostino dice che il digiuno e l'elemosina sono le due ali della preghiera che le permettono di prendere più facilmente il suo slancio e di giungere sino a Dio.

E San Giovanni Crisostomo esorta: abbellisce la tua casa di modestia e umiltà con la pratica della preghiera.

Così prepari per il Signore una degna dimora, così lo accogli in splendida reggia.

A CURA DI

"Fai quello che puoi e chiedi quello che non puoi. Ed Egli farà in modo che tu possa"

Don Carmelo Rizzo

Responsabile Protempore

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