B.M.V. DI MONSERRATO CONOSCIUTA COME CHIESA DEL SACRO CUORE 

PERCHE' ALL'INIZIO L'UNICA IMMAGINE PRESENTE ERA QUELLA DEL CUORE DI GESU'

TUTTO INIZIO' CON PADRE MARIO CAPOBIANCO

Sin da ragazzo aveva sentito la chiamata dal Signore, e dopo aver studiato fu ordinato sacerdote il 5 luglio del 1964 ad Agrigento all'età di 25 anni. La famiglia ha dato tanto sostegno a Don Mario, anche perché la loro è una famiglia di sacerdoti e di suore. All'inizio, per circa tre anni, è stato mandato in chiesa S. Domenico come cappellano per aiutare Mons. Pontillo. In seguito gli fu affidata la parrocchia B.M.V. di Monserrato di oltreponte, quartiere disagiato e privo di ogni servizio sociale. Questa occasione ha suscitato nel cuore di Don Mario una sfida che lo ha tenuto impegnato a tempo pieno con i giovani e le famiglie, non solo dal punto di vista religioso, ma educativo, formativo e sociale. L'amore che provava per i giovani lo aveva dimostrato durante gli anni in cui insegnava all'istituto tecnico, ma stare con loro, coltivando momenti di gioco e di formazione, lo teneva fortemente legato al quartiere in cui lo ricordano tutti con affetto. La prima sede della chiesa era ubicata in un magazzino in Rettifilo Garibaldi, caratterizzata da una meravigliosa statua del Sacro Cuore di Gesù dietro l'altare di legno: per questo tutti la chiamavano anche la parrocchia del Sacro Cuore, finanziata dalla stessa famiglia di Capobianco.

Inoltre, Don Mario si è affiancato al Comitato Civico d'oltreponte, lottando in prima fila per ottenere il diritto di avere la rete idrica, le strade, la rete fognaria, la rete elettrica. Quando ha capito, anno dopo anno, che la sua comunità di giovani e famiglie cresceva e che lui rappresentasse il loro punto di riferimento, si è prefisso il grande obiettivo di avere e donare una chiesa come si deve. Così, la notte di Natale del 1985 tutte le famiglie hanno messo su una motoape il Cuore di Gesù, trainato a mano tra canti e giochi pirotecnici, fino all'attuale sede soprannominata "chiesa del Capobianco". Non sono mancati sacrifici, le porte chiuse in faccia, ma lui è riuscito nel suo intento. Ora occorreva pregare per un altro obiettivo: l'oratorio! I mezzi? Materialmente nessuno, ma c'erano Fede e dono totale di sé. Dopo anni di lotta ecco che arriva la notizia: i lavori per l'edificazione dell'oratorio stavano per cominciare. È cosi che il nostro parroco ha concluso la missione che il Signore gli aveva affidato.

INTERVISTA DI

La gentilissima Dina Capobianco

sorella del Sacerdote

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