BOYAN SLAT E LA PULIZIA DELL'OCEANO

Una soluzione geniale per liberare gli oceani dai rifiuti è stata ideata da Boyan Slat, un ragazzo nato nel 1994 a Delft, in Olanda. Ad oggi, la sua invenzione è inserita tra le migliori del 2015 e gli è valsa un posto nella lista degli inventori più brillanti al mondo, inoltre è il più giovane di sempre ad aver ricevuto il riconoscimento ambientale delle Nazioni Unite.

L'idea è nata mentre era in vacanza in Grecia. Dopo alcune immersioni subacquee, rimase sconcertato dall'enorme quantità di plastica che inquinava il mare. Preoccupato nel vedere più plastica che pesci decise che la sua missione nella vita sarebbe stata cercare una soluzione concreta per ripulire gli oceani. Così, a soli 16 anni inizia a fare degli studi e a sviluppare un vero e proprio progetto che riesce a presentare nel 2012 ad appena 18 anni alla comunità scientifica internazionale. Grazie al contributo di 38mila investitori originari di 160 paesi, la sua idea è diventata realtà e si chiama The Ocean Cleanup ( La Pulizia dell'Oceano). La struttura è composta da un tubo galleggiante a forma di U lungo 600 metri, a cui è agganciato uno "schermo" di poliestere profondo 3 metri che permette di bloccare i rifiuti senza danneggiare flora e fauna marine. Funziona in modo autonomo e a impatto zero visto che sfrutta le maree e le correnti naturali dell'Oceano per attirare verso di sé i rifiuti galleggianti e concentrarli in un unico luogo, e non richiede alcuna fonte di energia esterna in quanto è alimentata dall'energia solare. È dotata di satelliti e geolocalizzatori per comunicare la propria posizione alle navi che ogni mese si occupano di recuperare la plastica per poi poterla riciclare. Attualmente il dispositivo si trova in una zona compresa tra le Hawaii e la California e sta funzionando con successo catturando rifiuti di tutti i tipi e sorprendentemente anche frammenti microscopici di plastica del diametro di 1 millimetro. L'obiettivo di questa invenzione è raccogliere circa 5mila chili di plastica al mese e smaltire entro cinque anni almeno la metà dei rifiuti dalla più grande isola di plastica del mondo. Entro il 2040 si potrebbe recuperare il 90% della plastica che oggi si trova in superficie e tornare ad avere oceani liberi dalla plastica entro il 2050.

Sappiamo veramente cos'è la plastica?

Seppur molto diffusa, la plastica non è un materiale che si ricava solo ed esclusivamente dall'utilizzo di sostanze presenti in natura, come accade invece per altre tipologie di materiali quali la carta che deriva dalla lavorazione del legno. La plastica è un materiale che nasce sfruttando un mix di elementi e in particolar modo dalla lavorazione del petrolio e dei suoi polimeri, ovvero propilene, etilene, butadiene e stirene. Viene sfruttato in grande quantità e non viene riciclato in maniera costante, creando inquinamento ambientale, dato che lo stesso materiale impiega circa 500 anni per potersi decomporre completamente. E la soluzione al problema? Scegliere plastiche biodegradabili quando disponibili. Non saranno innocue se disperse nella natura, ma almeno si degradano e prima o poi scompaiono.

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