VIVERE CON CHI È LONTANO DALLA FEDE
-Spesso mi capita di sentire coppie di persone sposate che vivono nel terrore del marito o della moglie. Spesso sento donne/uomini che si sforzano di fare ciò che piace all'altro/a rinunciando a ciò che li fa stare bene, per evitare liti o cose del genere, soprattutto legati alla vita comunitaria, al volontariato, addirittura alla preghiera.
Mi viene da pensare: "C'è veramente amore in tale situazione? Si può amare davvero così o si finge di stare bene? E' peccato pensare tali cose nei confronti di un rapporto legato dal Sacramento del matrimonio?
-La domanda è molto generica per cui darò una risposta così per sommi capi, anche perché in questi casi la risposta merita poi un approfondimento personale da caso in caso, certamente non si può prescindere per un credente valutare sempre il criterio della sequela di Cristo che è proprio quello di portare la croce, innanzitutto:
"Non litigare con il tuo sposo a causa di Dio. Egli ha i suoi tempi per agire perché rispetta la libertà dell'uomo senza la quale non sarebbe a sua immagine somiglianza, ciò che tocca maggiormente il cuore di Dio e la nostra perseveranza, perché è la prova della vera fede che non vacilla mai".
Da un'attenta analisi dal punto di vista della fede si può riscontrare che molte donne soffrono in questo momento perché amano Dio e vogliono vivere in conformità alle sue leggi, ma i loro mariti sono lontani da tutto questo vivono come in un grande dramma: "mio marito non si converte".
Ho sentito molte volte questa lamentela: "ho già fatto di tutto, ma lui non va verso Dio, non viene in chiesa con me, non si confessa, non partecipa al gruppo di preghiera e vuole poi dirmi di andare; mi impedisce di vedere il canale televisivo cattolico e di lavorare in chiesa".
Cosa fare?
In primo luogo è necessario avere calma e pazienza, non disperare e non scoraggiarsi. Questa sarebbe la cosa peggiore, perché è quello che il demonio vorrebbe che si facesse.
Sappi che questa croce fa parte del tuo matrimonio, fa parte della missione che Dio ti ha affidato di far crescere nella fede quest'uomo per la sua salvezza. Dio te l'ha affidata il giorno del tuo matrimonio perché tu la costruisci ogni giorno con la tua pazienza, preghiera, Silvia, lacrime, sacrifici e tutto il resto.
Quando ti affida un uomo a una donna, e viceversa, spera che questo gli venga un giorno restituito migliore, quindi coraggio!
Prendi la tua croce. Non trascinarla di malavoglia, non avresti meriti davanti addio.
Non rifiutarla e non eliminarla dal cammino, la santificherai e darà un senso profondo al tuo matrimonio.
Ama questa croce per poter trovare la salvezza.
Dio sa aspettare "l'ora della Grazia" e reagire, per cui anche tu devi aspettare.
Non opporre resistenza; non contrastarlo, aspetta che la grazia di Dio muova la sua anima. Sii docile, amalo con tutto il cuore, conquistalo per te, perché poi tu possa conquistarlo per Dio.
Prega costantemente per lui, senza scoraggiarti mai.
Questa è la volontà del Signore: "disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi" (Lc 18,1).
"Ma fino a quando dovrò pregare per la conversione di mio marito? Ormai sono stanca"
La risposta è "sempre". Finché morte non vi separi, fino a che tu non compia fino all'ultimo giorno della tua vita la promessa che hai fatto sull'altare di amarlo nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, amandole rispettandolo tutti i giorni della tua vita.
Ciò che tocca maggiormente il cuore di Dio e la nostra perseveranza, perché la prova di fede vera che non vacilla mai. Per questo Gesù ha detto: "ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato" (Mt 24,13).
Osserva che Gesù dice "sino alla fine", la perseveranza e per sempre.
Per Dio, lottare il più importante di vincere.
Ricordo la meravigliosa storia della grande cristiana Elizabeth Leseur, vissuta nel XX secolo.
Elizabeth prego e si immolò per tutta la vita per la conversione del suo sposo. Lo accompagnava ai principali eventi sociali in cui Dio era assente, e la sua anima piangeva in silenzio e oblazione a Dio, fino al giorno in cui ella morì senza vedere la conversione di suo marito.
Ma Elizabeth aveva scritto un diario spirituale, e dopo la sua morte il marito lo trovo e lo lesse con interesse. Ho sufficiente perché si convertisse profondamente.
Leggendo quelle pagine piene di fede di sofferenza offerta di ogni giorno, quell'uomo fu toccato nel profondo e capì che aveva vissuto al fianco di un angelo senza mai notare la sua presenza.
Ora versava lacrime di tristezza per non aver vissuto quella fede meravigliosa accanto alla sua sposa defunta.
La sua conversione fu così profonda che lasciò il mondo, abbandonò le sfere sociali in cui era esaltato e divenne domenicano: frà Marie-Albert Leseur.
Dal cielo Elizabeth convertì il suo Albert. In seguito egli pubblicò la vita di Elizabeth Leseur.
Ogni donna che soffre questo dolore dovrebbe leggere quest'opera.
Donna che non hai ancora visto tuo marito convertirsi, vedrai che Elizabeth lo ha convertito addio dopo la sua morte.
Non è questo che importa?
Per questo, non scoraggiarti più, non stancarti e non desistere dalla missione che Dio ti ha affidato di salvare questo uomo. Forse sei l'unica creatura al mondo che posso aiutare Dio a portarlo fino a lui.
E questa sarà la tua opera più grande in questo mondo.
A CURA DI
"Fai quello che puoi e chiedi quello che non puoi. Ed Egli farà in modo che tu possa"
Don Carmelo Rizzo
Direttore Spirituale de
L'Eco di Maria