CUORE IN CIELO E PIEDI IN TERRA
Carissimi un ben ritrovati a tutti, dopo questa pausa
obbligata a causa di questa brutta pandemia che si è riversata sul mondo intero, per tanti di voi, che ho avuto modo di
sentire, da un lato c'è stata delusione, angoscia in alcuni, in altri paura; ma in tutti accanto a questi
sentimenti negativi si sono aperte le porte per una riflessione sul senso della vita, e della vita eterna
nello specifico.
Per cui partendo da questa consapevolezza si è pensato di iniziare una nuova
rubrica intitolata appunto rinascere dall'alto in cui un passo per volta cercheremo, limitatamente
alla nostra capacità umana di parlare delle realtà ultraterrene, di dire qualcosa sul mistero di
Dio, della vita e di quella eterna, in particolare; facendoci aiutare principalmente dalla S. Scrittura,
dal Catechismo della Chiesa Cattolica e anche da alcune esperienze mistiche che hanno sperimentato
alcuni santi.
Volevo iniziare questo percorso con un brano biblico che è quello
dell'Ascensione di Gesù al cielo preso dal libro degli Atti degli apostoli.
Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in
cui ricostituirai il regno di Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i
tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo
che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi
confini della terra».
Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al
loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini
in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il
cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso
modo in cui l'avete visto andare in cielo».
In maniera molto semplice notiamo che Gesù dopo la sua resurrezione, trascorsi
40 giorni sulla terra ritorna da dove era venuto: il Cielo, e gli apostoli presenti con il loro
sguardo pieno di nostalgia, per la partenza del loro maestro, si accorsero di avere il cuore in cielo ma i
piedi in terra.
Prima che l'angoscia prendesse il sopravvento due angeli incoraggiano i
presenti come a dire non preoccupatevi un giorno anche voi sarete con Gesù in Cielo, però dovete
adempiere la missione che Lui stesso vi ha lasciato, cioè quella di essere testimoni della fede in Gesù
che avete appreso.
Come pensano in tanti, noi non dobbiamo credere che c'è un destino; una morte
fatale, ma come uomini di fede dobbiamo credere che esiste una destinazione che è appunto la
vita immortale.
Esiste una correlazione profonda tra terra e cielo e tutto è iniziato con
l'incarnazione di Gesù in cui il cielo è sceso in terra e con la Sua ascensione la terra è ascesa al cielo,
dicono i Padri che da quel momento è stato scavato come un solco, una via che li collega fino al momento
in cui Gesù ritornerà nella terra ed allora la terra finirà per sempre.Il tempo che ci è dato da vivere lo dobbiamo trascorrere come gli apostoli che
avevano il cuore al cielo pensando a Gesù e i piedi in terra costruendo sin da subito la
cittadinanza in cielo partendo dalla realtà in cui viviamo impegnandoci con il Vangelo in mano e tradurlo nel
comandamento dell'amore verso Dio e il prossimo; tranquilli però il biglietto per andare in
Cielo è stato già pagato
soltanto dobbiamo aver cura di non perderlo.
Volevo concludere con una espressione che usiamo quando le cose si fanno con
superficialità e senza tanto impegno, l'espressione è appunto "terra-terra", che sappiamo tutti
cosa significa, tutti noi cristiani dovremmo impegnarci a coniare l'espressione " terra-cielo" per la
nostra vita di fede la cui l'eternità beata non dobbiamo dimenticare che si costruisce a partite dalla
terra.
A CURA DI
"Fai quello che puoi e chiedi quello che non puoi. Ed Egli farà in modo che tu possa"
Don Carmelo Rizzo
Responsabile Protempore