SANTUARIO MADONNA DELLE LACRIME
Giovanni Paolo II, durante l'omia per la dedica del santuario alla Madonna delle lacrime, parlo così:
"Le lacrime di Maria appartengono all'ordine dei segni; esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico".
I racconti evangelici non raccontano mai il pianto della Madonna: non udiamo il suo gemito, né nella notte di Betlemme, quando era giunto il tempo di portare alla luce il Figlio di Dio, e neanche sul Golgòta, quando stava ai piedi della croce. Eppure, ripetutamente l'immagine della madonna è apparsa nell'atto di piangere. Ricordiamo alle 14 lacrime di sangue e di una statuetta di Civitavecchia, appartenenti alla famiglia Gregorio (febbraio 1995), e poi finita piangente e tra le mani del vescovo diocesano monsignor Girolamo Grillo (15 marzo 1995).
Due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti, sposatisi il 21 marzo del 1953, abitavano in una modesta casa in Via degli orti di S. Giorgio a Siracusa. La signora Antonina era in attesa del primo bambino, ma la gravidanza si presentava difficile, al punto che a volte le procurava il peggioramento della vista. Una notte, quel disturbo sì acuì a tal punto da renderla completamente priva di vista. Lo scoraggiamento foto tale, ma inaspettatamente, dopo qualche ora la vista torno come prima: alzando lo sguardo verso il quadretto di gesso attaccato a capo del letto, incredula e meravigliata vide grosse lacrime scendere sul viso della Madonnina.
Immediatamente richiamo l'attenzione del marito gridando:" la Madonnina piange". Come era da aspettarselo, la notizia si sparse velocemente in tutta Siracusa e Dalì nel mondo, suscitando enorme scalpore; la casa dei coniugi Iannuso si trasformò in meta di pellegrinaggio, che le foto dell'epoca documentano, perché tutti volevano vedere la Madonnina che piange.
Si trattava di un mezzo busto di gesso, raffigurante il cuore Immacolato di Maria, era un regalo di nozze. Questo segno si distingue da tutti gli altri eventi eccezionali che hanno visto la Madonna come protagonista: se a Fatima, Lourdes, Parigi, La Salette, la vergine ha fatto conoscere il suo dolore la sua esortazione al pentimento attraverso veggenti e umili ragazzi, a Siracusa parlo con il suo pianto a migliaia di persone e quasi a confermare il prodigio, si è sottoposta fredde analisi scientifiche dal laboratorio, perché a differenza di tutte le altre visioni e apparizioni, il prodigio di Siracusa ressa approvato dalla scienza.
Il teologo Stefano de Fiores affermava: " Maria piange per lanciare alla società un ultimo monito a non rifiutare il regno di Dio e a non respingere ostinatamente i messaggi profetici dei suoi umili veggenti. Il suo è un pianto estremamente serio, saturo di tristi presagi, un richiamo a non respingere gli inviti divini, onde non incorrere nella rovina".