SANTA MONICA
Monica è stata la madre di Agostino d'Ippona. Venerata come santa dalla Chiesa cattolica, che la ricorda il 27 agosto. Di etnia berbera, nacque in una famiglia profondamente cristiana e di buone condizioni economiche. Le fu concesso di studiare e ne approfittò per leggere la Bibbia e meditarla. Sposatasi con Patrizio, un modesto proprietario di Tagaste, non ancora battezzato, il cui carattere non era buono, e che spesso le era infedele, con il suo carattere mite e dolce ne poté vincere le asprezze.
Nel 371 Patrizio si convertì al cristianesimo e si fece battezzare, ma morì l'anno seguente. Monica aveva solo 39 anni e dovette prendere in mano la direzione della casa e l'amministrazione dei beni. Dette alla luce il figlio primogenito Agostino a 22 anni e poco più tardi ebbe altri due figli. Dette a tutti e tre un'educazione cristiana.
Soffrì molto per la condotta dissoluta di Agostino e, quando egli si trasferì a Roma, decise di seguirlo, ma lui con uno stratagemma la lasciò a terra a Cartagine.
Monica passò la notte in lacrime sulla tomba di san Cipriano ma nel 385 poté imbarcarsi per Roma, e raggiunse il figlio a Milano, ove egli ricopriva una cattedra di retorica. Il suo amore materno e le sue preghiere favorirono la conversione di Agostino, che ricevette le catechesi di sant'Ambrogio e fu battezzato il 25 aprile 387.
La troviamo poi accanto al figlio a Cassiciaco, presso Milano, discutendo con lui e altri familiari di filosofia ed altri argomenti di carattere spirituale e partecipando con sapienza ai discorsi, al punto che Agostino volle trascrivere nei suoi scritti le parole della madre.
La cosa suonò inusuale, perché all'epoca alle donne non era permesso prendere la parola. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni.
Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì. Aveva 56 anni. Il suo corpo fu tumulato nel luogo in cui in seguito sorse la chiesa di Sant'Aurea di Ostia. Il 9 aprile 1430 le sue reliquie furono traslate a Roma nella chiesa di San Trifone, oggi di Sant'Agostino, e poste in un pregiato sarcofago.
A CURA DI
"L'ingegno è vedere possibilità dove gli altri non ne vedono"
Giuseppe Vitali
Redattore