SAN VINCENZO DE' PAOLI

Vincent de Paul nasce nel 1581 da un'umile famiglia contadina a Pouy in Francia. Suo padre Jean de Paul è un piccolo agricoltore, sua madre invece apparteneva a una famiglia di piccola nobiltà locale. Vincenzo è indotto molto presto a fornire assistenza ai genitori che faticano a mantenere la famiglia numerosa e trascorre i primi anni come pastore sorvegliando pecore, mucche e maiali. Tuttavia deve lasciare la sua casa per Dax, dove suo padre lo iscrive all'Ecole des Cordeliers, un collegio gestito dai francescani. Vincenzo vi rimase tre anni frequentando con successo i corsi di grammatica e latino. Fu per i suoi compagni un esempio di abnegazione, tanto che dopo un breve periodo di tempo il signor Comet, un amico di famiglia, gli chiese di diventare tutore dei figli.

Da lì a poco, manifestò la vocazione apostolica e il desiderio di diventare sacerdote. A 16 anni ricevette la tonsura, ciò significava entrare nel clero e indossare la tonaca. Grazie a un ricco avvocato della zona riuscì a studiare teologia a Tolosa e fu ordinato sacerdote il 23 settembre 1600. Nel 1605, mentre viaggiava su una nave da Marsiglia a Narbona, fu catturato dai pirati turchi e venduto come schiavo a Tunisi: fu liberato due anni dopo dal padrone che, nel frattempo, si era convertito al Cristianesimo.

Entrò nella corte francese come cappellano ed elemosiniere di Margherita di Valois; fu successivamente curato a Clichy, dove mise da parte le preoccupazioni materiali e di carriera e si dedicò intensamente all'insegnamento del catechismo e soprattutto all'aiuto degli infermi e dei poveri; fondamentale per la sua maturazione spirituale fu l'incontro con il grande Francesco di Sales. 

Le sue opere di carità e assistenza divennero celebri in tutta la Francia: nel 1625 formò un gruppo di chierici specializzati nell'apostolato rurale: il primo nucleo della Congregazione della Missione, i cui membri vennero detti lazzaristi; qui vi crea un seminario della Missione. Il 29 novembre 1633, ha fondato la Città dei Poveri, dove ha avuto origine la congregazione delle Figlie della carità. Le Figlie, note anche come Suore di San Vincenzo de 'Paoli, si dedicarono al servizio dei malati e al servizio materiale e spirituale dei poveri. 

I giorni e le notti di san Vincenzo de' Paoli, che visse come consigliava ai suoi, «nel riposo e nella fiducia in Dio, addirittura nell'allegria di Dio», erano inanellati di Santa Messa, lodi, adorazione al Santissimo, meditazioni, Angelus, vespri, compieta, come lui stesso rivela in una lettera del 1640 a santa Giovanna di Chantal. E proprio quella quotidianità, che iniziava alle 4:00 e terminava alle 21:00, edificata al cospetto di Dio, era in grado di concretizzare divinamente ciò che la solidarietà non potrà mai realizzare, perché dominata dai limiti umani. 

«Quando lascerete la preghiera per curare un malato», diceva alle sue Figlie della Carità, «lascerete Dio per Dio: curare un malato è come recitare la preghiera e la preghiera compie miracoli, per sé e per gli altri».

Morto il 27 settembre 1660, fu sepolto nella chiesa di San Lazzaro; oggi riposa nella Cappella di Saint-Vincent-de-Paul, sempre a Parigi. La sua opera ispirò Giuseppe Benedetto Cottolengo, fondatore della Piccola casa della Divina Provvidenza. Ed ecco cosa diceva a proposito della carità il santo guascone:

"La carità quando dimora in un'anima occupa interamente tutte le sue potenze; nessun riposo, è un fuoco che agita continuamente; tiene semore in esercizio, sempre in moto la persona una volta che ne è infiammata"

A CURA DI

"Ascolta la voce dei tuoi sogni, se son vestiti d'amore è Cristo nel cuore!" Giusy Aquilino

Direttrice

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