NICOLA GRATTERI
"Studiamo, pensiamo, curiamo l'ardore e la passione"
Nicola Gratteri è un magistrato e saggista italiano, impegnato in prima linea nella lotta alla 'ndrangheta. Il suo lavoro ha portato all'arresto di numerosissimi latitanti: ha recentemente guidato una mega-operazione grazie alla quale sono state condannate oltre 300 persone, impiegate in legami "sporchi" tra imprenditoria, politica e massoneria deviata. Da sempre, Gratteri è favorevole all'uso dello strumento di educazione dei giovani come prevenzione alla mafia, pertanto visita numerose scuole, in Italia e all'estero, per incontrare i ragazzi e spiegare loro cosa c'è sull'altra faccia della medaglia del mondo della 'ndrangheta, che promette ricchezze, rispetto e potere.
In una delle sue interviste, il magistrato denuncia infatti un'ingenuità diffusa nel mondo dei giovani, abituati ad osservare il mondo dallo schermo di uno smartphone o di un televisore, in cui il personaggio del "cattivo" è spesso rappresentato in modo tale da divenire un mito, un idolo, un modello da seguire; la violenza è normale, l'aggressività equivale a forza, la furbizia consiste nel raggirare l'avversario. Lo stesso mondo, quello virtuale, presenta un insegnante come una nullità, uno studente come un perdente; la cultura è noiosa, l' impegno è inutile. Si sta perdendo, secondo Gratteri, quello spirito di sacrificio e quella passione che invece costituiscono le migliori armi nella battaglia a un cancro così diffuso come quello delle associazioni mafiose. La 'ndrangheta viene descritta in uno dei suoi libri come una sorta di mostruoso animale giurassico che non si estingue, perché sono ancora in tanti a proteggerla, a tutelarla, a cercarla e a legittimarla. "Studiamo, pensiamo, curiamo l'ardore e la passione": è questo l'appello che Gratteri fa ai giovani. Il suo non è solo un incitamento ma un discorso permeato dalla speranza di un uomo che ci crede e che vuole rendere credibile anche agli occhi degli altri la possibilità di costruire un futuro migliore. Le sue parole non sono vuote, ma accompagnate da successi concreti che continua a portare avanti, nella speranza che essi non siano vanificati da un male maggiore, che è l'ignoranza, la quale ci acceca di fronte alla cruda realtà e ci consola con l'immagine di un mondo perfetto, che, purtroppo, non ci appartiene.
Vita
Nicola Gratteri nasce il 22 luglio 1958 a Gerace. Dopo aver conseguito la maturità scientifica si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza all'Università di Catania. Si laurea in quattro anni e due anni dopo entra in magistratura. Impegnato in prima linea contro la 'ndrangheta, vive sotto scorta dall'aprile del 1989. Nel 2009 è nominato procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria.
Nel febbraio 2014 per il Governo Renzi viene proposto il suo nome per il ruolo di Ministro della giustizia, ma alla fine prevale Andrea Orlando, pare a seguito dell'opposizione del Presidente Napolitano. In seguito mostrerà la propria riconoscenza nei confronti di Giorgio Napolitano a proposito di tale diniego. In occasione della sua nomina a consigliere della Commissione Antimafia, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti ha sottolineato la sua stima nei confronti di Gratteri affermando che «i politici fanno i politici ed i magistrati fanno i magistrati. I migliori di noi devono continuare a fare i magistrati, poi ognuno è libero di fare le proprie scelte» e ribadendo che «quando un magistrato entra in politica non può poi tornare a fare il magistrato». Gratteri ha accettato l'incarico compatibilmente al suo ruolo in procura.
Il 21 aprile 2016 il plenum del Csm, a larga maggioranza, lo ha nominato con pratica d'urgenza Procuratore di Catanzaro, al posto di Antonio Lombardo, andato in pensione. Il 9 gennaio 2018 un'operazione coordinata dal Procuratore Gratteri, denominata "operazione Stige", porta all'arresto di 169 persone, di cui 131 vengono portate in carcere e per i restanti 38 vengono disposti gli arresti domiciliari, per vari reati legati all'attività mafiosa. Gli arresti vengono effettuati in Calabria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, Toscana, Campania e Germania, a dimostrazione della ramificazione e dell'estensione raggiunta dalla 'ndrangheta. L'operazione va a colpire la cosca Farao-Marincola di Cirò Marina. Nel processo che ne segue, il 25 settembre si conclude il procedimento contro 104 imputati che avevano scelto il rito abbreviato, con 66 condanne e 38 assoluzioni, con le quali il GUP del Tribunale di Catanzaro conferma l'impianto accusatorio sostenuto dal Procuratore Gratteri. Nella notte tra mercoledì 18 dicembre 2019 e giovedì 19 dicembre 2019 guida una mega-operazione definita "Rinascita-Scott". «E' la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo». Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri sintetizza l'operazione che ha portato a oltre 300 arresti tra i quali politici, avvocati, commercialisti e massoni in Germania, Svizzera, Bulgaria e diverse regioni italiane, che ha coinvolto oltre 3000 uomini delle forze dell'ordine. Tuttavia diversi sono stati i giornali che hanno sottovalutato l'importanza di tale operazione, come ha sottolineato lo stesso Gratteri in un intervista: «Il Corriere della Sera ha portato la notizia in 20esima pagina, Repubblica e La Stampa verso la 15-16esima, mentre Il Fatto quotidiano l'ha riportata in prima pagina, come Avvenire e il Manifesto. Il perché non lo so, andrebbe chiesto ai direttori dei giornali. Fossi stato il proprietario di questi giornali mi sarei preoccupato, avrei chiesto. Mi auguro sia stata una svista, sicuramente è stato un 'buco' dal punto di vista giornalistico».
A CURA DI
"La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva"
Kristal Aquilino
Redattrice
"La grandezza dell'uomo si misura in base a quel che cerca e all'insistenza con cui egli resta alla ricerca "
Giuseppe Bruna
Caporedattore