L'ESISTENZA DI DIO

- Salve Don Carmelo, spesso mi ritrovo a riflettere sul senso della vita e sull'esistenza di Dio. L'esistenza di un creatore, razionalmente parlando, non è né certa né chiara, ma è altrettanto oscura e problematica la sua inesistenza. Per chi crede veramente in Dio è più facile "affrontare" questi interrogativi, poiché la fede racchiude già delle risposte? La fede, perciò, risulta l'unico modo per spiegare ciò che la ragione non spiega? S

La domanda racchiude una serie di quesiti ed occorrerebbe quasi un trattato per rispondere, cercherò di essere il più sintetico possibile, parlando un po' della mia esperienza senza utilizzare troppi concetti filosofico-teologici.

Iniziamo! Chi è che arrivato ad un certo punto non si sia chiesto che senso ha la vita, perché si nasce, perché si muore, c'è una vita dopo la morte, ecc.? Credo che la maggior parte delle volte ci si è soffermati quando il nostro vissuto ci ha fatto sperimentare delusioni, amarezza, malattie e lutti.

Personalmente ho iniziato intimamente a rispondere a queste domande quando mi sono rapportato non soltanto con il mio corpo, ma anche quando con il tempo ho iniziato a capire che ciò che ci contraddistingue come persone sono l'anima e lo spirito.

Queste ultime vanno al di là della semplice materialità e aprono spiragli verso l'immortalità dell'anima. Si intuisce che c'è una vita ultraterrena di felicità eterna, di gioia infinita, di pace senza fine che per noi credenti corrisponde con il paradiso, annunciatoci da Gesù attraverso la predicazione sul Regno di Dio.

Naturalmente questi discorsi si possono fare a persone che almeno iniziano a muovere i primi passi della fede, perché questa vero si che è un dono che Dio fa a tutti, (non a caso insieme alla speranza e alla carità vengono chiamate virtù teologali) perché è Lui a infonderle nel cuore di ogni uomo. Come tutti i doni devono essere accettati e nel caso concreto vissuti, tenendo conto anche di tutte quelle che sono le nostre fragilità umane.

Certo è che come diceva S. Alfonso che come si impara a pregare pregando, così è anche per la fede che nasce da un ascolto attento della Parola di Dio e alimentata dalla preghiera, con un atteggiamento di totale fiducia verso Dio.

Per quanto riguarda l'esistenza di Dio certo è che attraverso la ragione non se ne può dare la dimostrazione piena, perchè il mistero di Dio sfugge a quella che è la totale comprensione da parte dell'uomo.

Possiamo aggiungere, tradotto ai minimi termini, Anselmo di Aosta diceva che se nella nostra mente c'è l'idea di Dio vuol dire che di rimando deve esistere.

Un ragionamento più completo lo ha fatto Tommaso D'Aquino, egli affermava che l'esistenza di Dio si può dimostrare attraverso le famose cinque vie a cui rimando per l'approfondimento personale.

Concludendo vorrei solamente dire che tanti oppongono la fede alla ragione, niente di più sbagliato. Una fede che non ingloba la ragione può cadere nell'eresia del fideismo. Allo stesso modo, voler spiegare tutto con la ragione senza la fede per quanto riguarda i misteri di Dio può incorrere nell'eresia del razionalismo.

Per cui, come diceva S. Giovanni Paolo II la fede e la ragione sono come le due ali che portano a Dio.

A CURA DI

"Fai quello che puoi e chiedi quello che non puoi. Ed Egli farà in modo che tu possa" 

Don Carmelo

Responsabile protempore

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