LA GIORNATA DELL'AMMALATO
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A partire dall'11 febbraio 1993, la memoria liturgica della Madonna di Lourdes ha assunto anche il carattere di "momento speciale di preghiera e di condivisione, di offerta della sofferenza".
A papa Giovanni Paolo II era stato diagnosticata la malattia del morbo di Parkinson già nel 1991. La sua condizione di malato è stata divulgata più tardi, ed è significativo che egli abbia deciso di creare una Giornata mondiale del malato solo dopo un anno dalla diagnosi.
Il papa aveva scritto molto sul tema della sofferenza e credeva che essa rappresentasse molto più di un processo salvifico e redentrice per mezzo di Cristo, come ha indicato nella sua lettera apostolica Salvifici Doloris.
La festa della Vergine di Lourdes è stata indetta perché molti pellegrini e visitatori a Lourdes hanno riferito di essere stati guariti per intercessione della Beata Vergine. Il pontefice era anche devoto del santuario di Harissa (Libano).
Anche a Licata, da due anni, si festeggia la giornata del malato nella Cappella dell'Ospedale San Giacomo D'Altopasso: un momento molto intenso e nello stesso tempo emozionante.
Nei reparti si vive veramente e realmente la Via Crucis, incontrando uomini e donne sofferenti e anche moribondi che aspettano con ansia la presenza di Gesù Eucaristia per essere confortati e accarezzati dal suo grande amore.
Ma si incontra anche chi non conosce e rifiuta la presenza di Cristo, facendoci capire quando è povero il nostro cuore senza di Lui.
La giornata del malato è iniziata con la celebrazione della Santa Messa. Subito dopo la celebrazione siamo stati con Gesù Eucaristia a visitare i malati nei vari reparti. Grande è stata la commozione all'arrivo di Gesù, e tante le richieste di guarigione dei degenti, che in quel momento non pensano più al dolore fisico ma a contemplare l'Eucaristia, il Re dei Re, Gesù il Nazzareno, l'Uomo di Galilea che passa, benedice, santifica, perdona e guarisce.
Si vivono dei momenti belli e profondi, che fanno comprendere ancora di più quanto è grande la potenza e l'Amore di Dio per i suoi figli.
A CURA DI
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"La fede è conoscenza del cuore e oltrepassa il potere della dimostrazione"
Giuseppe Oliveri
L'Eco di Maria