Gesù ancora oggi, così come ha fatto con i discepoli, chiede a ognuno di noi se vogliamo diventare suoi amici. Lui ci sceglie per primo bussando al nostro cuore, ma non ci obbliga e lascia a noi la scelta se accettare o meno la Sua offerta di amicizia. Tutti vogliamo avere degli amici, eppure raramente pensiamo a Dio come amico, perché l'amicizia tra Dio e l'uomo ci risulta difficile da comprendere in quanto per amico intendiamo qualcuno alla pari. Invece, ci viene più spontaneo considerarci servi. Ma se oltre a riconoscerlo come divinità ci soffermiamo sul fatto che Dio è Amore allora non è poi così tanto difficile.

È vero, è un amico diverso dagli altri, non possiamo vederlo fisicamente ma se chiediamo a chi ha già come amico Gesù ci dirà che questa amicizia è la migliore che abbia mai stretto in tutta la sua vita. Come un buon amico si fa compagno di viaggio, ci cammina accanto condividendo gioie e dolori.

Avere Gesù come nostro amico significa, infatti, avere qualcuno che conoscendo tutte le nostre situazioni, ci sostiene, ci aiuta, ci ama... insomma, si prende cura di noi. Ciò non significa che non avremo situazioni dure ma che anche in queste situazioni il Signore non ci abbandona e si pone al nostro fianco, donando la forza per andare avanti sempre.

Così come noi abbiamo bisogno di Lui anche Lui ha bisogno di noi, tuttavia non come persone che "servono" ma come amici che collaborano alla sua opera. Per essere suoi amici Gesù impone una sola condizione: amarci gli uni gli altri.