IL MIRACOLO
- Caro don Carmelo vorrei sapere che cos'è esattamente un miracolo ... chi decide che un evento deve essere definito tale? In base a cosa Dio lo concede?
Per miracolo si intende un evento non attribuibile a cause naturali ma riconducibile all'intervento divino. Assieme alle profezie, i miracoli mostrano "luminosamente l'onnipotenza e la scienza infinita di Dio, e sono segni certissimi della divina Rivelazione e adatti all'intelligenza di tutti".
Nella visione cristiana del mondo, Dio creatore onnipotente ha realizzato l'ordine attuale della natura e lo conserva. Egli pertanto può sottrarre, limitare o modificare il corso naturale degli eventi, sospendendo, con un atto libero della volontà, l'applicazione delle leggi naturali al caso particolare. Non si tratta però di una "correzione" dell'ordine del cosmo, che è allo stesso tempo corrotto a causa dei peccati derivanti dalla libertà umana, in particolare il peccato originale, e perfetto in quanto la include e ne permette gli effetti nefasti, ma di un anticipo della perfezione futura del regno di Dio (cfr. LG 5).
Nella storia della salvezza i miracoli si manifestano, con caratteristiche e peculiarità proprie, nel periodo precedente alla venuta di Gesù (Antico Testamento), in occasione del suo ministero pubblico, e nella vita della Chiesa dei secoli seguenti. Sebbene sia innegabile un ruolo del miracolo in altre tradizioni religiose, il cui valore storico può essere ricondotto a leggende e/o frodi e allucinazioni, è solo nella Chiesa che esso viene accolto e normato con precise disposizioni canoniche serie e rigorose.
- Nella Bibbia
Nella Bibbia sono diversi i termini ebraici e greci che, per quanto implicanti sfumature diverse, sono riconducibili al concetto di miracolo. I vari termini biblici sono varianti perlopiù lessicali e non concettuali, come si vede per esempio nel Sal 144[143],4-6:
«Una generazione narra all'altra le tue opere (ma'asèh),
annunzia le tue meraviglie (geburòt).
Proclamano lo splendore della tua gloria
e raccontano i tuoi prodigi (nipla'òt).
Dicono la stupenda tua potenza
e parlano della tua grandezza (geburòt). »
- Nei moderni processi di canonizzazione
In epoca contemporanea la Chiesa, ben conscia del problema della effettiva storicità dei miracoli, delega la Congregazione delle cause dei santi a indagare in maniera seria e rigorosa sull'autenticità di un presunto miracolo, in particolare in occasione del processo di canonizzazione. I testi recenti che normano la procedura sono la costituzione apostolica Divinus Perfectionis Magister (25gennaio 1983, ). Le direttive ecclesiali prevedono il ricorso al parere giurato di un perito medico (o di un perito tecnico per un miracolo di altra natura) durante la fase diocesana e di una commissione di medici al momento del vaglio del miracolo nella Congregazione.
Per essere valutata come miracolo, la guarigione deve essere:
- inspiegabile
- immediata
- totale
- irreversibile
Al parere positivo della commissione medica il miracolo viene esaminato da una commissione teologica. L'approvazione ufficiale e definitiva del miracolo spetta al Papa, che dichiara l'evento constare de miraculo, "trattarsi di miracolo". La Congregazione pubblica quindi il resoconto dettagliato del miracolo (Decretum super miraculo) con nome, cognome, età del miracolato, luogo di residenza, tipo di malattia, data del suo manifestarsi, cure mediche tentate, data della guarigione. I vari decreti di beati e santi sono raccolti negli Acta Apostolicae Sedis.
Lo scopo dei miracoli è complessivamente articolabile su più livelli:
- Autenticano la missione e la santità del taumaturgo, spronando alla fede in lui e alla sua missione.
- Mostrano l'esistenza di Dio, la sua onnipotenza, la sua bontà.
- Sono anticipo dei "cieli e terra nuova"(cfr. 2Pt 3,13) nei quali il cosmo sarà privo del male introdotto dall'uomo col peccato originale. Cfr. in particolare LG 5: "I miracoli di Gesù provano che il regno è arrivato sulla terra"
Vorrei far notare, a scanso di equivoci, che i miracoli Dio non li concede per premiare le persone in base alla loro fede o preghiera, anzi spesso si fa esperienza che tanta preghiera non ottiene il miracolo in tanti; essi sono dei segni appunto per dimostrare l'esistenza e l'onnipotenza di Dio e per suscitare o aumentare la fede delle persone interessate, dei circostanti, ma soprattutto per il mondo. Vorrei concludere con le parole tratte dal catechismo della chiesa cattolica che ci danno un'ottima sintesi. Gesù accompagna le sue parole con numerosi "miracoli, prodigi e segni"(At 2,22), i quali manifestano che in lui il Regno è presente. Attestano che Gesù è il Messia annunziato.
I segni compiuti da Gesù testimoniano che il Padre lo ha mandato e sollecitano a credere in lui, i miracoli rendono più salda la fede in colui che compie le opere del Padre suo: testimoniano che egli è il Figlio di Dio. Ma possono anche essere motivo di scandalo. Non mirano a soddisfare la curiosità e i desideri di qualcosa di magico. Nonostante i suoi miracoli tanto evidenti, Gesù è rifiutato da alcuni; lo si accusa perfino di agire per mezzo dei demoni.
Liberando alcuni uomini dai mali terreni della fame dell'ingiustizia, della malattia e della morte, Gesù ha posto dei segni messianici; egli non è venuto tuttavia per eliminare tutti i mali di quaggiù, ma per liberare gli uomini dalla più grave delle schiavitù: quella del peccato, che li ostacola nella loro vocazione di figli di Dio e causa tutti i loro asservimenti umani.
La venuta del regno di Dio è la sconfitta del regno di Satana:"Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio"; (Mt 12,28). Gli esorcismi di Gesù liberano alcuni uomini dal tormento dei demoni. Anticipano la grande vittoria di Gesù sul "principe di questo mondo". Il regno di Dio sarà definitivamente stabilito per mezzo della croce di Cristo:"Regnavit a ligno Deus - Dio regnò dalla croce". (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 547-550)
A CURA DI
"Fai quello che puoi e chiedi quello che non puoi. Ed Egli farà in modo che tu possa"
Don Carmelo Rizzo
Direttore Spirituale