IL CARISMA DELLA LODE
Il carisma è un dono di grazia dato a qualcuno per edificare la Comunità.
Chi esercita questo carisma ha la capacità di comunicare la Presenza di Dio.
La lode è la risposta dell'uomo a Dio nel riconoscere il suo Amore infinito, la sua bellezza che Lui.
La lode è una dimensione, rende presente Dio e, quando Dio è presente, rilascia tutto ciò che è bene per l'uomo.
Come il sole, quando c'è, splende ed illumina, così Dio, quando è presente, sia che lo percepiamo fisicamente, sia che non ce ne accorgiamo, rilascia ciò che è: amore, bellezza, vita, bene per ogni persona.
Dio dimora nella Lode.
C'è un atteggiamento ben preciso, una serie di accorgimenti da tenere durante la preghiera di lode.
Ci vengono indicati dalla Bibbia
Salmo 110,4 "Entrate nelle sue porte con ringraziamenti, nei suoi cortili con canti di lode. Celebratelo, benedite il suo nome".
Anche per quanto riguarda la gestualità possiamo rileggere il Salmo 63,4-5: "Poiché la tua bontà vale più della vita, le mie labbra ti loderanno. Così ti benedirò finché io viva e alzerò le mani, invocando il tuo nome". "Alzate le vostre mani verso il santuario e benedite il signore!" Salmo 134,2
"Io voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza disputa." Timoteo 2.
"Battete le mani, o popoli tutti, acclamate Dio con grida di gioia". Salmo 42,2
Questo è l'atteggiamento della credente che loda Dio.
Posso lodare Dio anche nel silenzio del mio cuore, ma abbiamo letto le indicazioni che introducono questa dinamica di preghiera.
È più facile lodare insieme, specialmente all'inizio di un cammino; bellissima la strategia del Signore, che non è rimasto da solo, ha preso dei discepoli e li ha fatti stare insieme, perché la lode sostenga gli uni gli altri.
La nostra lode va a beneficio nostro e anche di tutte le persone che portiamo nel cuore.
Quando la nostra vita scorre tranquilla, lodare il Signore è facile, perché siamo già gioiosi, ma, quando abbiamo problemi e stiamo vivendo situazioni dolorose, troviamo altre indicazioni.
Dio ci fa una bellissima proposta:
"Chi mi offre come sacrificio la lode, mi glorifica; a chi prende questa strada, io mostrerò la salvezza".
"... La vostra sede è messa alla prova dalle difficoltà".
Dobbiamo chiarire che non sono le difficoltà a far crescere la nostra fede, ma il modo con il quale scegliamo di attraversarle: nella strada delle lamento o nel cammino della lode. Nelle nostre difficoltà ci viene offerta l'opportunità di esercitare il dono della lode per "raggiungere il traguardo della fede, cioè la salvezza".
Nell'Antico Testamento il popolo ebreo offriva al signore animali o prodotti della terra, quando c'erano situazioni difficili o quando il popolo era attaccato dai nemici perché si pensava che tutto fosse un castigo di Dio.
Se c'era un castigo di Dio, significava che qualcuno aveva peccato e si offrivano sacrifici, per propiziarsi la benevolenza di Dio.
Noi oggi abbiamo Gesù, l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Non abbiamo più bisogno di offrire animali o frutti. Gesù ha preso su di sé tutte le nostre iniquità, le nostre malattie.
In lui abbiamo la salvezza.
È lui il nostro sacrificio, e a Lui che va la nostra lode, il nostro ringraziamento.
Spalanchiamo le porte, e sentiremo l'effetto immediato della sua presenza, perché, mentre lodiamo e crediamo che Dio è in noi facciamo un atto di fede.
Lui farà percepire la sua forza e ci difenderà dalla più brutta tentazione, tipica soprattutto quando c'è sofferenza: quella di non sentirsi più amati.
Immagine dei tre giovani della fornace e gettati dal re Nabucodonosor perché non vogliono adorare la statua d'oro fatta costruire da lui. I tre giovani passeggiano in mezzo al fuoco, ladano Dio e benedicono il Signore. Dio li custodisce nella loro fede, mandando un Angelo che allontana le fiamme.
Il re alla veduta della potenza del signore ordina alle guardie di liberarli. La Lode è liberazione è esorcismo!
A CURA DI
"Ascolta la voce dei tuoi sogni, se son vestiti d'amore è Cristo nel cuore!"
Giusy Aquilino
Fondatrice del giornale