EVITA PERÒN

"Ricordo perfettamente che per molti giorni rimasi triste quando venni a sapere che nel mondo c'erano i poveri e i ricchi; e lo strano è che non tanto mi addolorasse l'esistenza dei poveri, quanto sapere che, nello stesso tempo, c'erano anche i ricchi."

La figura di Evita Perón e la sua vicenda umana hanno commosso e coinvolto la popolazione mondiale nell'immediato dopoguerra e hanno ispirato la fantasia popolare anche nel mondo della musica, della letteratura e del cinema. Questa donna ha contribuito con il suo lavoro all'interno del governo alla formazione di una coscienza volta all'assistenza sociale con lo scopo di combattere la povertà. Ha condotto in prima persona una vasta gamma di attività sociali: dalla costruzione di ospedali, case di cura, scuole, campi estivi all'assistenza e promozione delle donne. In particolare, una delle battaglie combattute e vinte da Evita fu appunto quella che portò al riconoscimento dell'uguaglianza dei diritti politici e civili tra uomini e donne. 

Fu speciale la sua preoccupazione per gli anziani, che la portò a scrivere e a proclamare il 28 agosto del 1948 il Decálogo de la Ancianidad (Decalogo dell'Anzianità), ovvero una serie di diritti tra i quali il diritto all'assistenza, alla salute fisica e mentale e al rispetto. Il rispetto fu proprio il valore alla base di tutto il suo operato: la considerazione per gli altri venne posta davanti a quella per se stessa, che nel suo percorso incontrò, prima del sostegno mondiale, anche numerosi ostacoli. In tanti si schierarono contro di lei per motivazioni politiche, ed esultarono quando le sue precarie condizioni di salute non le permisero di candidarsi alla vicepresidenza dell'Argentina. Rimase sempre umile nel suo ruolo, nonostante il suo impegno portò a dei miglioramenti importanti per il suo Paese e furono di esempio anche al di fuori di esso. Diceva infatti: «ho solo un'ambizione personale: che il giorno in cui si scriverà il capitolo meraviglioso della storia di Perón, di me si dica questo: c'era, al fianco di Perón, una donna che si era dedicata a trasmettergli le speranze del popolo. Di questa donna si sa soltanto che il popolo la chiamava con amore: Evita.>> La sua Fondazione si mosse al sostegno delle classi più abbienti attraverso aiuti finanziari, creazione di posti di lavoro, costruzione di case popolari, scuole, mense e ospedali. In lei, un paese che attraversava una profonda crisi politica e sociale, aveva trovato una speranza. Il suo nome è ancora oggi ricordato e costituisce per tutti un'ispirazione a combattere la diseguaglianza e le ingiustizie che affliggono il mondo intero.

Vita

Evita Perón nacque il 7 maggio 1919 a Los Toldos, nella provincia di Buenos Aires. A quindici anni Eva Duarte lasciò la provincia argentina e si stabilì a Buenos Aires, dove grazie all'aiuto del celebre cantante di tango Agustín Magaldi iniziò a frequentare il mondo dello spettacolo e della politica. Divenne così un'attrice di successo, poi conobbe il militare Juan Domingo Perón, che sposò nel dicembre del 1945. Il colonnello Perón fu tra i capi del cosiddetto "Grupo de Oficiales Unidos" che nel giugno 1943 provocò la caduta dell'allora presidente Ramón Castillo con un colpo di stato. L'anno dopo, sotto il generale Edelmiro Farrell, Perón divenne ministro della Guerra e successivamente del Lavoro, favorendo con numerose concessioni i sindacati degli operai, ottenendo il loro appoggio e dando vita a quello che più tardi sarebbe diventato il "movimento peronista".

Nell'ottobre del 1945 fu costretto alle dimissioni dai suoi oppositori all'interno dell'esercito e fu in seguito arrestato. Questo creò proteste e scioperi da parte dei lavoratori: faceva caldo, in quel periodo, motivo per cui molti lavoratori durante le manifestazioni si toglievano giacche e camicie. Per questo vennero chiamati dispregiativamente "descamisados" (scamiciati). Dopo essere stato liberato, Peròn si candidò alle elezioni e le vinse, il 4 gennaio 1946. Populista, sembrò voler creare una dittatura repressiva, ma non fu esattamente così. Peròn attuò un programma nazionalista e statalista, con un forte carattere sociale: favorì i lavoratori, nazionalizzò la Banca centrale, i trasporti e cercò di ottenere il controllo statale su tutti gli enti stranieri che operavano in Argentina.

Eva Perón contribuì in modo determinante a questo orientamento politico, gestendo l'immagine del marito, cercando di mantenere per il governo buoni rapporti con la Chiesa cattolica e mettendo al centro della politica peronista la classe operaia e le donne. Nel 1947, grazie anche alla mediazione di Eva Perón, in Argentina il voto fu esteso alle donne. Quando in Argentina l'oligarchia borghese si rifiutò di concederle il ruolo di presidentessa della Sociedad de beneficencia (riservata tradizionalmente alla moglie del presidente), con la giustificazione che fosse troppo giovane e inesperta, la Sociedad fu chiusa con un atto governativo. In compenso venne istituita, nel 1948, la Fundación Eva Perón. L'attività della Fondazione consisteva nel distribuire ogni anno enormi quantità di macchine per cucire (per favorire l'occupazione femminile), nel sostenere le famiglie più bisognose, nel trovare e creare alloggi per anziani e donne, nell'ospitare nelle case-scuola moltissimi bambini, nel costruire ospedali (21 in tutto il paese).

Quando nel 1951 il marito vinse nuovamente le elezioni, Eva Perón, nonostante la malattia che iniziava a manifestarsi, partecipò alla campagna elettorale e alla sfilata della vittoria. Morì di cancro a 33 anni.

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"La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva"  

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