IL MIO INCONTRO CON GESÙ
Mi chiamo Patrizia, avevo da poco compiuto 30 anni quando incontrai Salvatore, oggi mio marito, per volontà di Dio: è stato Lui a farci conoscere. Dopo tre anni di fidanzamento, quando avevo 33 anni, ci siamo sposati. Cinque anni dopo, a 38 anni, ho incontrato Dio. Era la mattina del 25 aprile. Ricordo di essere uscita per andare in cartolibreria. In quel periodo mi sentivo sola, non avendo figli e non conoscendo Dio. Ho vissuto fino a 38 anni senza nutrirmi del Vangelo e dell'Eucaristia, ero spiritualmente morta.
Quella mattina il negozio era chiuso essendo il giorno della Liberazione, perciò decisi di tornare a casa. All'improvviso il cuore iniziò a palpitare e ricevetti come una spinta interiore che mi portò in chiesa. Sabuci ( la mia chiesa) era aperta e trovai il sacerdote, ai tempi Don Maurizio, con l'Eucarestia elevata. Entrai, mi inginocchiai e mi venne dal cuore dire "Eccomi".
Così è iniziata la mia storia d'amore con Gesù. Stavo risorgendo spiritualmente, il Signore si è abbassato sulla mia umanità per elevarmi alla sua divinità, è entrato nella mia vita per fasciare le mie ferite ed io l'ho accolto dentro di me. Lui sta cambiando il mio cuore, faccio ogni cosa per amore di Gesù. Tutto ciò che sono oggi è grazia gratuita, perché non sono stata io ad amare Dio ma Lui ad amare me. Un giorno, ho ricevuto la corona del Santo Rosario a casa. Mio marito ed io ci siamo guardati e abbiamo capito che dovevamo recitare il Santo Rosario.
Era l'invito della Madonna, al quale noi abbiamo risposto di sì. Prima dell'incontro con Dio non riuscivo a perdonare, non avevo la forza di farlo. La cosa che mi consola è che non sono più sola ad affrontare la vita, perché Lui con me. Gesù è uscito dalla Chiesa, è venuto a cercarmi e io mi sono lasciata trovare. Lui non rimane passivo, fermo, ma cammina per le strade di Licata e di tutto il mondo, ancora oggi ci cerca, vuole stare con noi, ci ama, ci vuole salvare. Per fare questo però, ha bisogno della nostra collaborazione.
Lui chiede: "Vuoi amarmi? Vuoi stare con me?". Io ho risposto "Sì, Signore, io voglio conoscerti e voglio amarti con il cuore di tua mamma". Molti fratelli non vanno in chiesa perché non conoscono Dio, dunque non possono andare a trovare una persona sconosciuta. Ma è Gesù a venire da noi, offrendo la sua protezione come ha fatto con me. Prima la mia vita non aveva senso, mi domandavo spesso: "Io chi sono?", "Da dove vengo?", "Perché sono qui sulla terra?", "Perché mi alzo la mattina e faccio sempre le stesse cose?", "Perché vivo?".
E il signore mi ha risposto, facendomi capire che è Lui il senso della vita e che noi tutti siamo stati creati per conoscerlo, amarlo e seguirlo, oggi e un giorno in Paradiso, uniti a Lui, alla Santissima trinità. A tutti Dio ha dato i talenti, spetta a noi chiedere quali sono. Io l'ho chiesto e ho ricevuto risposta nella scrittura del Vangelo, perché è là che Lui parla al nostro cuore, attraverso lo Spirito Santo che ci è stato donato con il battesimo.
Ho imparato che nella preghiera noi parliamo con Dio e nel
Vangelo Lui ci risponde. Non potrei dire questo se io stessa non avessi
fatto esperienza di tutto quello che sto
scrivendo. Se mi chiedessero: "Patrizia, se oggi fosse l'ultimo giorno
della tua vita cosa ci diresti?" Io risponderei: "Confessatevi spesso,
se potete partecipate tutti giorni alla Santa Messa e nutritevi
dell'Eucaristia e della Parola. Solo così avrete
la forza per affrontare le battaglie che si presenteranno e riceverete
le grazie di cui avete bisogno" .
A CURA DI
La vita è il dono che Dio ci ha fatto.
Il modo in cui la viviamo è il dono che noi facciamo a Dio
Jessica Gueli
Redattrice